Alcune delle modalità con le quali gli amministratori di Genia Spa in carica fino all’autunno del 2009 avevano gestito la società del Comune di San Giuliano avrebbero causato danni tra i 6 e gli 8 milioni di euro: sono le conclusioni cui è giunto il commercialista e avvocato milanese Carlo Pagliughi, nominato consulente tecnico d’ufficio dal giudice Arianna d’Addabbo del tribunale di Lodi nella causa per l’azione di responsabilità intentata da Genia ai suoi vecchi vertici.
Prima di questa perizia, anche i citati, tra i quali l’ex presidente Roberto Fazioli, ne avevano depositata una di parte, che risulta sia stata esaminata anche dal perito del giudice. La consulenza chiesta dal magistrato avrebbe escluso alterazioni evidenti dei bilanci considerati, dal 2004 al 2009, ma, tra l’altro, ha evidenziato invece che la vendita del pacchetto clienti da Genia Energia a Soelia, avvenuta a circa 30mila euro, sarebbe potuta avvenire a 50mila euro in più. Un’altra voce di potenziale danno sarebbe l’entità della buonuscita, da circa 500mila euro, che era stata riconosciuta a un ex direttore generale. I quesiti posti dal giudice al Ctu erano stati poi integrati dopo che la Corte dei conti aveva parlato di «scatole vuote» riguardo al sistema degli appalti per lavori pubblici: società che prendevano incarichi da Genia e poi facevano eseguire i lavori da altre, anche con affidamenti diretti che secondo il perito del giudice avrebbero comportato, nell’arco di soli due anni, maggiori costi per 1,2 milioni di euro rispetto a quelli che si sarebbero potuti spuntare sul mercato dei lavori pubblici. Complessivamente, Genia ha realizzato lavori per 16,9 milioni, di cui 15,9 trasferiti dal Comune. Un’ulteriore possibile voce di danno sono i 3 milioni del mutuo che il municipio aveva assunto per far costruire a Genia il centro natatorio, risorse che però poi l’azienda ha destinato ad altro.
La prossima udienza civile sarà a metà gennaio, e toccherà al giudice, sentite le parti, condannare o meno i numerosi citati a risarcire l’azienda per la quale lavoravano.
In procura a Lodi invece si attende un’altra perizia sui conti di Genia e di Genia Energia, affidata dal procuratore Vincenzo Russo a due consulenti, tra i quali l’esperto milanese in reati finanziari Giangaetano Bellavia. Un documento che è atteso tra poche settimane, mentre le indagini della guardia di finanza proseguono e gli indagati sono già stati tutti interrogati dal procuratore in persona, anche se molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
E, figlia a suo modo dei guai contabili di Genia, resta aperta anche l’indagine per abuso d’ufficio per la molto più recente decisione del Comune di provare a rendere edificabile l’area inizialmente destinata al centro natatorio (per il quale sono poi mancati i soldi). Ma qui resta molto da chiarire, anche se una manovra ideata per avvantaggiare la società dello stesso ente pubblico possa qualificarsi come reato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA