Già in cantiere la casa famiglia di Aibi

Partiti i lavori per la “Family house” dell’associazione,

un ambizioso progetto che fornirà servizi alle madri in difficoltà, compresa una “culla termica”

A Pedriano sorgerà la nuova “Family house” di Amici dei bambini. In via Pioppi, le impalcature nascondono la palazzina destinata a diventare, non appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione, la prima “clinica dell’abbandono” sul territorio italiano: ovvero, una struttura ad alta specializzazione in grado di fornire servizi a 360 gradi alle famiglie.

L’edificio sarà dotato anche di una culla termica, moderna evoluzione della “ruota degli esposti”, pensata per permettere alle mamme in difficoltà di depositare i neonati in condizioni di sicurezza e discrezione. L’immobile è situato a pochi passi dal quartier generale della onlus, che da Mezzano dirige le operazioni dei 21 uffici regionali e delle 23 sedi operative in giro per il mondo. Una rete capillare per un sodalizio che, forte di trent’anni di storia alle spalle, è tra i giganti nel settore delle adozioni internazionali.

L’ultima scommessa di Ai.Bi. è datata maggio 2013, quando è stato formalizzato l’acquisto della palazzina di Pedriano, da anni disabitata e bisognosa di corpose ristrutturazioni. Un investimento da un milione e mezzo di euro, reso possibile grazie al lascito testamentario della nissena Caterina Iudicello. Nel progetto dei promotori, l’edificio diventerà un centro integrato di servizi alla famiglia: un progetto, specificano dall’associazione, unico a livello europeo, che mira a porre in atto azioni di sostegno alla famiglia e di cura dell’abbandono.

Nello specifico, la family house ospiterà, in primis, due comunità mamma-bambino: vi troveranno posto dieci nuclei famigliari versanti in situazioni di fragilità. Le ospiti saranno assistite lungo un percorso educativo mirato a consentire il recupero delle capacità materne e l’indipendenza della coppia madre-bimbo.

Per le mamme in uscita dalla comunità sarà a disposizione un appartamento in semi-autonomia. Una culla termica permetterà un’efficace accoglienza d’emergenza per i bambini abbandonati: essa, infatti, è concepita per prevenire l’aborto fornendo alle mamme in difficoltà uno spazio sicuro dove lasciare il neonato, che verrebbe quindi accolto nelle case famiglia di Ai.Bi e avviato verso l’adozione. Nella palazzina ci sarà spazio anche per un consultorio familiare, con compiti anche di centro servizi e formazione, specializzato nella prevenzione e cura del male dell’abbandono.

Una foresteria consentirà l’ospitalità delle coppie affidatarie in arrivo da ogni parte d’Italia o d’Europa. Non mancherà, infine, uno spazio neutro per l’incontro tra minore affidato e genitore naturale realizzato secondo le più recenti disposizioni, in modo da conciliare l’ambientazione familiare con le garanzie di sicurezza. I lavori sono iniziati appena dopo l’acquisto, e dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. Le operazioni si sono anche giovate, nel settembre scorso, del contributo di un team di dipendenti Dhl, volontari per un giorno alle prese con lo smantellamento di muri e macerie che, nel giro di qualche mese, lasceranno spazio a una struttura all’avanguardia.

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