Respinto a Milano al test di medicina, oggi studia alla celebre università di Oxford. È la “favola” vissuta dal 28enne di Melegnano Giacomo Pirovano che, tra i primi tre italiani della storia, si è aggiudicato la prestigiosa borsa di studio Clarendon. E dire che, dopo la maturità al liceo scientifico Primo Levi di San Donato, Giacomo non aveva superato il test di medicina all’Università di Milano. Ma il 28enne, che ha frequentato elementari e medie in città, non si è perso affatto d’animo.
È stato così che, dopo la laurea in fisica all’università Bicocca di Milano, ha conseguito quella magistrale in fisica biomedica a Pavia con una tesi pubblicata su una prestigiosa rivista scientifica. È proprio in quegli anni che trascorre alcuni mesi a Belfast nell’Irlanda del nord per lavorare in uno dei laboratori più avanzati d’Europa. «E a quel punto l’Italia mi andava stretta - racconta il giovane fisico da Oxford -, volevo aprirmi al mondo». Il giovane di Melegnano frequenta quindi un master in Scozia, dove vince un premio come miglior studente dell’anno, prima di tentare la grande avventura ad Oxford. Ed anche in questo caso i successi non mancano.
Tra i primi tre italiani della storia, Giacomo si aggiudica la prestigiosa borsa di studio Clarendon. Ma è anche membro del Brasenose, il famoso college frequentato tra gli altri dall’attuale primo ministro inglese David Cameron. Il resto è storia di questi giorni quando, al terzo anno di dottorato, il 28enne di Melegnano studia radioterapia per trovare le cure più efficaci contro il cancro.
«Al piano superiore, invece, si sperimenta un vaccino contro il virus Ebola - confida il giovane -. A differenza che da noi, qui i fondi per la ricerca non mancano di certo. È questo il motivo per cui ci sono tanti matematici, fisici e biologi italiani».
Ma Giacomo, il cui padre Stefano è un pediatra molto noto a Melegnano, non ha alcuna intenzione di fermarsi. «In futuro mi piacerebbe fare un’esperienza negli Stati Uniti, altra nazione all’avanguardia nel campo della ricerca. Quanto a Melegnano, certo che mi manca - conclude il 28enne, che nella sua camera inglese ha appeso in bella vista il tricolore -. In città sono nato e cresciuto, vivono tuttora i miei genitori. Ho ancora tanti amici degli scout e della pallacanestro: adoro trascorrere le serate in loro compagnia. Tornare a viverci? Un giorno, magari: ma oggi la mia vita è nel mondo».
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