
La donna travolta ora ha un nome
L’autista è indagato per omicidio colposo e il bus è sotto sequestro, l’Atm sta collaborando con le forze dell’ordine per ricostruire la dinamica dell’incidente
Si chiamava Renata Vago la donna investita e uccisa sulla via Emilia. Sessantacinque anni, da una ventina di anni abitava a San Donato, sarebbe stata travolta da un pullman Atm in servizio alle 17.20 di lunedì, quando è avvenuto il terribile incidente.
Come richiede la prassi l’autista, che non si sarebbe accorto di nulla e quindi non si è fermato a prestare aiuto, è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Gli agenti della polizia locale di San Donato, che hanno lavorato ininterrottamente fino alle 2 di notte sugli indizi, pochi reperti e le immagini registrate dalle telecamere della zona, sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’incidente. E ieri, quando i parenti di Renata, si sono presentati alla caserma dei carabinieri per denunciarne la scomparsa, è stato possibile identificare la vittima, che lascia un marito ed un figlio grande. La sera dell’incidente lei, che accudiva alcuni bambini, stava accompagnando un ragazzo in via Morandi. Poi è ritornata verso la sua abitazione, in via Parri, dall’altra parte della via Emilia.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il pullman della linea 140 che l’avrebbe investita proveniva da via Morandi e si stava immettendo sulla via Emilia. Un veicolo di una dozzina di metri, che quando ha svoltato avrebbe urtato Renata Vago, che stava attraversando l’ex statale 9 verso piazza Tevere.
Sarebbe rimasta “agganciata” al bus e trascinata per una quarantina di metri, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Nemmeno i passeggeri a bordo del torpedone, che a quanto pare non era vuoto. L’autista ha proseguito normalmente il servizio, fino alle 21, ignaro di quello che era successo, sempre che la dinamica dell’incidente venga confermata dopo i primi accertamenti.
Atm ritiene infatti che le cose possano essere andate diversamente e sta collaborando attivamente con l’autorità giudiziaria per cercare di chiarire quel che è successo. Intanto però nella mattinata di ieri è stato posto sotto sequestro il bus, lungamente ispezionato dagli inquirenti, che avrebbero trovato delle tracce di sangue e altri resti probabilmente umani.
In ogni caso, fa sapere Atm, il pullman «non pare essere stato interessato da urti rilevanti e il dipendente, che risulta oggetto delle indagini, ha una lunga esperienza lavorativa e uno stato di servizio impeccabile».
Di certo non si tratta di un pirata della strada, in base ad altre ipotesi ventilate ma non confermate, il corpo della vittima potrebbe essere stato travolto successivamente, quando si trovava già senza vita sulla strada. L’incertezza viene alimentata dal fatto che non ci sono immagini “registrate” dalle telecamere dell’impatto, ma gli agenti di polizia locale stanno lavorando alacremente nel tentativo di sciogliere ogni dubbio in merito alla ricostruzione.
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