La Finanza sequestra otto milioni di euro tra il Lodigiano, Varese e la Puglia - VIDEO

ARRESTATO Un 60enne del Melegnanese che operava da anni nella logistica e nelle pulizie arrestato per bancarotta e altre gravi ipotesi

I militari della guardia di finanza del Comando Provinciale di Varese hanno eseguito stamane un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lodi, su richiesta della Procura della Repubblica di Lodi, a carico di un 60enne nativo della provincia di Brindisi e residente nella zona di Melegnano al termine di un’indagine che ha interessato un gruppo di società operanti nel settore della logistica e delle pulizie. L’attività svolta dalla Compagnia di Gallarate ha avuto inizio con la verifica di diverse società facenti parte del gruppo e, in seguito alla dichiarazione di fallimento, sulla scorta delle operazioni commerciali compiute dall’imprenditore. L’attività delle Fiamme Gialle gallaratesi si è dunque concentrata sulla gestione finanziaria della società e dei bonifici effettuati nonché degli atti dispositivi di beni mobili e immobili effettuati con la finalità di spogliarla del proprio attivo. Dagli accertamenti emergevano fatti che avevano portato al dissesto della società e, in particolare: operazioni con società riconducibili all’indagato, cessione di tre beni immobili situati nelle province di Lodi e Firenze per un importo complessivo di circa 350 mila euro, veicoli e beni di proprietà della società, il tutto per un importo complessivo pari a oltre 8 milioni di euro.

Infine, nel corso dell’indagine è stato possibile contestare che l’arrestato avrebbe alterato la contabilità al fine di trarre in inganno abbattendo l’attivo patrimoniale. Infatti, i pagamenti in questione venivano dapprima contabilizzati come “finanziamenti infruttiferi”, poi, con il cambio del sistema contabile come “anticipi fornitori” e ancora come “fatture da emettere”, tutte diciture apparentemente coerenti ma in realtà celanti un intento distrattivo. Inoltre, poiché gravato da numerosi debiti tributari, il responsabile, per sottrarsi alle procedure esecutive, aveva trasferito le quote societarie di varie realtà aziendali proprietarie di numerosi immobili, tra cui anche una masseria di lusso in provincia di Brindisi, a parenti, amici e prestanome.

Pertanto, all’esito delle attività investigative, il rappresentante legale della società è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del Gip di Lodi per l’interrogatorio di garanzia. Nello specifico, gravavano prove documentali in relazione alla macroscopica e sistematica attività di drenaggio di capitali dall’impresa in favore di enti riconducibili all’indagato nonché alla sua attività di alterazione della contabilità con annotazioni false e fuorvianti. Inoltre, l’attività delittuosa appare collegata a un inadempimento costante dei debiti erariali e di evasione fiscale. Il Gip di Lodi ha inoltre disposto il sequestro preventivo calcolato in oltre 8 milioni e mezzo di euro in relazione al profitto della condotta distrattiva nei confronti di 17 società beneficiarie dell’illecito e che si ritengono riconducibili all’indagato. Il Magistrato titolare delle indagini, visti gli elementi acquisiti, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis codice di procedura penale per reati di bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il lavoro successivo della Procura lodigiana e il giudizio accerteranno le effettive responsabilità penali che sono al momento solo contestate.

Sequestro da otto milioni di euro a un imprenditore: c'è anche una masseria. Video di Carlo Catena

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