La Provincia è salva. Per il momento
L’ex presidente di san Cristoforo Pietro Foroni esulta: «Accolte le nostre ragioni, adesso tutto tornerà come prima, l’anno prossimo si andrà a elezioni»
Colpo di scena nella serata di ieri: la Provincia di Lodi si salva. Almeno per ora. La Corte Costituzionale ha bocciato i provvedimenti che prevedevano il taglio e la riforma delle Province, conosciuti come spending review e Salva-Italia. Il motivo? Questa non è una materia che può essere disciplinata attraverso un decreto legge.
«Il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio», questo è ciò che sostiene ufficialmente la Consulta.
Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i ricorsi presentati da 8 Regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Molise, e Sardegna), presentati nel 2011 per protestare contro la norma che di fatto “svuota” le competenze delle Province. Nel mirino anche la riforma degli enti in base ai criteri dei 350mila abitanti e dei 2.500 chilometri di estensione.
Per Pietro Foroni, ex numero uno di San Cristoforo che si è dimesso perché eletto in consiglio regionale, questa è una rivincita personale: «Ho sempre detto che si trattava di un provvedimento incostituzionale, avevamo ragione noi rispetto ai “professorini” del governo Monti». Foroni non può che esprimere soddisfazione: «Tutte le motivazioni che avevamo espresso per dimostrare che quel provvedimento era illegittimo sono state accolte in pieno, la Consulta ha bocciato radicalmente le modifiche fatte dal governo Monti, sia con il Salva Italia che con la spending review. Non si può utilizzare un decreto d’urgenza ma può essere approvata una riforma della Costituzione». E adesso che alla guida dell’ente c’è un commissario destinato a restare incarica fino al 31 dicembre 2013, che cosa succederà? «Tutto è destinato a ritornare come due anni fa, la Provincia andrà avanti con le sue competenze, a meno che il Parlamento provveda a una riforma costituzionale. Il prossimo anno ci saranno le elezioni, fino a quel momento si procederà con il commissario. Non posso che ringraziare le Regioni, che hanno impugnato il provvedimento, tra queste la Lombardia. Se la riforma fosse passata ci sarebbe stata una grossa difficoltà nella distribuzione delle competenze, le Province ne hanno più di cento».
Ora tutto è da rifare e il governo fa intendere di non voler lasciar cadere la questione. Il ministro Graziano Delrio dichiara: «Adegueremo il metodo secondo le indicazioni importanti della Corte. La riforma del sistema deve proseguire».
Greta Boni
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