LA VIDEOINTERVISTA Ecco i grandi progetti per il Sudmilano del dopo Covid
Opere pubbliche e investimenti privati: parlano i sindaci di San Donato, San Giuliano, Melegnano e Paullo
Una luce in fondo al tunnel che si inizia ad intravvedere, con la volontà di «guardare avanti» mantenendo però ben chiara quella che è stata la “lezione” impartita dal Covid. C’è comunità di intenti, pur nelle differenze di progettualità e programmazione, anche sul tema “futuro” tra i quattro sindaci chiamati a confronto dal nostro giornale. Si guarda al futuro, e si cerca di ipotizzare comunità capaci anche di rispondere a nuove esigenze.
Se così San Donato, per bocca del primo cittadino Andrea Checchi, guarda alle “grandi opere” che ridisegneranno il volto della sua città come opportunità per ridisegnare gli spazi, Melegnano progetta di bloccare quella tendenza che vedeva la città trasformarsi sempre più in “dormitorio” con, spiega Rodolfo Bertoli, un progetto capace di portare attività industriali di nuova generazione.
Una «scommessa sulla rigenerazione urbana» arriva poi da Paullo e da Federico Lorenzini, mentre San Giuliano, spiega Marco Segala, spera che il 2021 consenta di recuperare il tempo perduto dall’infinita vicenda Genia, che dal 2009 ha privato la città della possibilità di gestire e rigenerare il suo patrimonio pubblico.
Progetti destinati a ridisegnare il volto dell’intero Sudmilano, partendo proprio dai quattro principali centri. C’è così, per San Donato, l’attesa per la «conclusione dei lavori del Sesto Palazzo Eni - dice Checchi - che richiederà attenzione nella riorganizzazione degli spazi, ma ci sarà da continuare ad affrontare anche il tema mobilità, che riguarda tutti. Pensando al futuro, mi viene poi in mente il tema dell’efficientamento energetico, con risorse messe in campo dal governo ma anche con scelte precise che riguarderanno scuole, il palazzo comunale, le biblioteche. Pensando poi a ciò che ci ha insegnato la pandemia, penso alla necessità di dedicare sforzi alla cura delle aree verdi».
Riqualificazione, e attenzione all’efficientamento energetico, anche per Melegnano, con Rodolfo Bertoli che ha ricordato il progetto di riqualificazione di via Conciliazione, «che vorremmo estendere anche ad altre zone» con l’intento di «incentivare il commercio», e la grande “scommessa” rappresentata dal prossimo arrivo del polo produttivo della San Carlo «sviluppo industriale di nuova generazione, con un occhio attento ai principi dell’economia circolare» che nel caso specifico consentirà di avere accesso al “residuo termico” di produzione, capace di «riscaldare uffici pubblici quasi gratuitamente». È emersa poi la volontà di un importante operatore di realizzare un data center nella zona ovest della città «insediamento tra i più grandi e importanti, che al contrario della logistica non avrà ricadute di traffico».
Ripensare e riqualificare la città, con un occhio attento agli interventi capaci di garantire socialità e partecipazione, è il “sogno futuro” di Federico Lorenzini che per Paullo parla di «progetti già previsti ma che nella situazione attuale assumono ulteriore valore. Penso alla riorganizzazione e alla rivalutazione degli spazi pubblici, una scommessa per far sì che siano luoghi di riconoscimento per la partecipazione e per la vita sociale. Abbiamo bisogno di una ripresa forte della vita di relazione. La pandemia ci ha obbligato ad assumere comportamenti che non ci aspettiamo diventino la normalità: la vita sociale è ciò che ende ricche e vive le nostre comunità». In progetto poi, anche la riqualificazione degli impianti sportivi e del centro natatorio, mentre «nella zona non rientrante nelle aree del Parco Sud è prevista una piccola espansione di terziario e commerciale che pensiamo potrà portare nuovi posti di lavoro».
Tre, infine i “flash”, così li definisce Marco Segala, su cui si disegnerà il futuro di San Giuliano: «la riqualificazione del centro, partita dalla piazza centrale della città, dove recuperare identità e servizi. In programma anche la riqualificazione per le altre due piazze cittadine, Di Vittorio e Italia», mentre, e è il secondo “flash” si punta al recupero dell’area dell’ex caserma, «con minialloggi e un centro di coworking per giovani, per dare un’opportunità in più ad una fascia d’età che ha sofferto molto la pandemia, e per rispondere anche ad un altro bisogno, quello di contrasto all’emarginazione». E infine, l’annosa vicenda Genia: «San Giuliano è stata privata di un patrimonio che altri stanno riqualificando. Speriamo - ha concluso Segala - che il 2021 sia l’anno della rinascita».
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