L’addio a Rotelli nel “suo” ospedale

«Il miglior modo per rendergli omaggio è quello di proseguire la sua opera». Così il primogenito Paolo Rotelli e il vicepresidente del Gruppo ospedaliero San Donato, Gabriele Pelissero, hanno voluto ricordare il professor Giuseppe Rotelli, patron del Policlinico sandonatese, scomparso venerdì dopo una lunga malattia e salutato oggi nel corso di una cerimonia funebre in forma riservata tenutasi, dietro sua espressa volontà, nell’aula magna del “suo” ospedale alla presenza dei vertici del gruppo, delle autorità civili e religiose della città, oltre che dei grossi nomi della sanità e dell’editoria lombarda. «Papà ci ha salutato chiedendoci di andare avanti sulla strada tracciata», ha detto il figlio al termine della Messa, «e noi - gli ha fatto eco il suo numero due - rispetteremo la sua volontà, cercando di metterci la stessa passione». La funzione religiosa è stata officiata da don Claudio Maggioni, ex cappellano e amico personale di Rotelli, con cui hanno concelebrato l’attuale cappellano don Daniele Grassi, monsignor Angelo Bazzarri e don Martino Antonini, cappellano del San Raffaelle. Al termine del rito, accompagnato da pianoforte e voce, la salma di Rotelli è stata trasferita e tumulata al cimitero di Pavia, sua città natale.

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