Lo sport come occasione di riscatto: a Peschiera nuova palestra per i minori “difficili”
Inaugurazione ieri nella comunità di recupero del Beccaria “Fuori luoghi”
La comunità di recupero non è un carcere ma la casa dove ritrovare la vita sociale anche attraverso lo sport. Grazie alla “Fondazione Candido Cannavò per lo Sport” e al contributo del gruppo medico di Riabilitazione “Isokinetic” di Milano, la comunità di recupero per minori “Fuori Luoghi” di Peschiera Borromeo avrà una nuova palestra.
Ieri mattina erano moltissime le personalità che hanno partecipato al taglio del nastro rosa, colore che contraddistingue la Fondazione e la sua appartenenza al gruppo editoriale della Gazzetta dello Sport. «Il magazzino fino a qualche mese fa era un laboratorio di manutenzione per sci e snowboard, ma grazie alla donazione degli strumenti da parte del gruppo Isokinetic, i ragazzi della comunità oggi hanno una vera palestra» è il commento del Presidente della cooperativa Matteo Avalli che insieme al direttore Francesco Spinelli, dal 2016, gestiscono la comunità di recupero dei minori del carcere Beccaria. La sede, nella zona industriale di via Fratelli Rossetti di Peschiera, è una comunità composta da nove posti letto per il recupero di minori in messa alla prova o in custodia cautelare. Attualmente sono presenti sette ragazzi di età compresa tra 14 e 19 anni che avevano espresso più volte la necessità di una palestra così suddivisa: una zona dedicata alla box con un sacco appeso al soffitto e con gli strumenti per gli esercizi a corpo libero e un’altra zona più ampia dove si trovano quattro cyclette, una panca, il bilanciere e una barra per le trazioni.
«Nell’ultimo anno era evidente la necessità dei ragazzi di fare sport, di loro ci occupiamo a livello educativo, scolastico e sanitario» racconta il direttore Spinelli che all’interno della comunità lavora per creare opportunità sociali e lavorative attraverso l’inserimento protetto nel mondo del lavoro, non solo per i carcerati ma anche per i disabili fisici o sensoriali. Durante l’inaugurazione della palestra, a sostenere questa importante iniziativa, erano presenti il figlio e la moglie del famoso giornalista sportivo scomparso Candido Cannavò: «Sono queste le iniziative sociali legate ad ambienti che papà frequentava, come le carceri di Opera o Beccaria» racconta il figlio Alessandro, «abbiamo sempre creduto nello sport, nelle palestre come oasi di sfogo per allentare le tensioni, luoghi dove si genera la fiducia e la speranza». Non meno importanti sono stati gli interventi del presidente della Fondazione Francesco Carione, del vice direttore della “Gazzetta dello Sport” Pier Bergonzi e del responsabile della Lombardia del gruppo “Isokinetic” Andrea Panzeri che hanno condiviso con il pubblico l’importanza di ricominciare a partire dallo sport. Presenti all’inaugurazione anche il presidente del Coni Lombardia Marco Riva, l’assessore allo sport di Peschiera Daniele Pinna e don Gino Rigoldi, cappellano dell’istituto penale per minorenni Beccaria che conclude: «La famiglia, la scuola e lo sport sono gli strumenti per un’educazione vera».
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