MELEGNANO Addio a Pietro Mazzocchi, il massaggiatore di Merckx e Moser
Si è spento il 93enne che ha dedicato la propria esistenza alla “cura” dei campioni del ciclismo
Dal “cannibale” Eddy Merckx al recordman dell’ora Francesco Moser, è stato il massaggiatore dei grandi campioni del ciclismo: Melegnano dice addio al 93enne Pietro Mazzocchi, i cui funerali si terranno venerdì alle 10.30 nella chiesa di San Gaetano al Giardino.
Classe 1929, sin da ragazzo correva nel Pedale melegnanese, il sodalizio sportivo nato in città nel 1946: dopo aver frequentato la scuola serale per diventare massaggiatore e massofisioterapista, tra gli anni Sessanta e Settanta lavorò per la Dreher e la Molteni, la Gbc e la Brooklyn, i maggiori team dell’epoca che schieravano i big del ciclismo. A partire dal belga Merckx, considerato il più forte corridore di tutti i tempi: vincitore di ben cinque Tour de France e altrettanti Giri d’Italia, era chiamato il “cannibale” per l’insaziabile fame di vittorie.
«Alla partenza del Tour, una volta Merckx cadde rompendosi la mandibola - era solito ricordare -. C’era il rischio che saltasse la corsa, la prima settimana fu un incubo: proprio come un bambino, la sera gli preparavo le pappine, alla fine uscì di nuovo trionfante». Senza dimenticare il fondamentale supporto a Moser, che nel 1976 vinse la medaglia d’oro mondiale nell’inseguimento su pista, ma negli anni divenne anche grande amico di Gino Bartali e Felice Gimondi.
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