In questa fase, comunque, sulla vicenda gli investigatori preferiscono mantenere il riserbo più assoluto. Molto probabilmente l’episodio è di origine dolosa: vicino alla tabaccheria è stato infatti ritrovato del liquido infiammabile. Le indagini sono in ogni caso a 360 gradi, non si trascura insomma alcun tipo di ipotesi. Nel fine settimana, forse per prevenire possibili sciacallaggi, è stata chiusa con delle assi in legno la merceria a fianco della tabaccheria andata anch’essa completamente distrutta. Rimane invece transennata la tabaccheria, che subito dopo il rogo era stata posta sotto sequestro penale. Logico supporre che nei prossimi giorni i carabinieri di San Donato e di Melegnano compiano nuovi sopralluoghi nel locale pubblico, all’interno del quale si era verificata la fragorosa esplosione. In questi giorni, sempre nella periferia nord di Melegnano, sarebbe scattato nuovamente l’allarme per lo scoppio di un principio d’incendio.
Ad andare a fuoco sarebbero stati alcuni cartoni, senza peraltro che sia stato registrato alcun tipo di problema. Continua intanto il via vai di gente in fondo a via Castellini, dove la palazzina all’angolo con via 23 Marzo è in gran parte distrutta. In settimana la questione approderà sui banchi di palazzo Broletto: dell’incendio nel cuore di Melegnano si discuterà giovedì nella conferenza dei capigruppo consiliari.
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