Melegnano: «La Tares è una stangata»
Il sindaco annuncia un vertice entro la fine
della settimana: «Ma la colpa è di Roma, ci stanno
costringendo a fare i “gabellieri”»
Stangata Tares per le famiglie di Melegnano: gli aumenti superano il 30 per cento. In città divampa la protesta: presi d’assalto gli uffici comunali e quelli della Mea. Il sindaco Vito Bellomo alza la voce: «Tutta colpa del governo di Roma». E intanto palazzo Broletto convoca un summit con le parti interessate.
Il caso è scoppiato nel fine settimana quando, con l’arrivo della prima rata Tares, le famiglie di Melegnano hanno dovuto fare i conti con la brutta sorpresa. La nuova imposta, che è stata introdotta per accorpare in un’unica tassa le diverse fasi della gestione rifiuti, è entrata in vigore all’inizio dell’anno. Rispetto alla Tariffa d’igiene ambientale (Tia), gli aumenti sono stimati mediamente nel 30 per cento. Ecco perché in questi giorni i melegnanesi hanno preso d’assalto gli uffici comunali e quelli della Mea, la società per azioni a maggioranza pubblica che si occupa della riscossione del tributo. Nelle scorse settimane, invece, ad alzare la voce erano stati i vertici dell’Unione del commercio.
«Per il nostro settore - avevano incalzato - gli incrementi vanno dal 19 al 47 per cento». Chi non sembra particolarmente sorpreso è Umberto Poggi, il leader locale della Federconsumatori. «Da mesi andiamo preannunciando la stangata della Tares, che non riguarda solo la realtà di Melegnano - sono state le sue parole -. In città gli aumenti comprensivi di Iva si aggirano sul 30 per cento». E ieri pomeriggio sulla querelle ha preso posizione anche il sindaco Vito Bellomo. «La colpa è tutta del governo di Roma e degli enti superiori che, dopo aver ridotto le risorse, ora ci costringono a fare addirittura da gabellieri - ha tagliato corto -. Basti pensare che, sulla Tares incassata dai cittadini di Melegnano, dovremo versare 158mila euro alla Provincia di Milano. Con il nuovo tributo poi, che è una tassa e non più una tariffa, l’Iva al 10 per cento è stata inglobata direttamente nella bolletta. Senza contare l’adeguamento Istat che si aggira sull’1,5 per cento. Con l’introduzione della Tares, infine, è cambiato anche il metodo di calcolo per individuare la produzione di rifiuti della singola utenza. Anche così si spiegano incrementi tanto rilevanti - ha continuato Bellomo -. Ma la vera stangata è prevista per la terza rata della Tares: la maggiorazione di 30 centesimi per metro quadrato dell’immobile considerato andrà in toto al governo di Roma. Entro la fine della settimana, comunque, abbiamo in programma un vertice con le varie parti interessate per fare il punto della situazione. Qualora ce ne fosse la possibilità, siamo pronti a rivedere al ribasso il tributo».
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