Melegnano: «Sospesi dal Pd senza avvertirci: possibili conseguenze legali»
La protesta dei militanti Dem che sostengono il sindaco Bertoli in diaspora dalla lista “ufficiale” che candida invece Marina Baudi
Con alcuni sostenitori del sindaco Rodolfo Bertoli che si dicono pronti a denunciare il Pd, a Melegnano si fa sempre più infuocato lo scontro in vista del voto, che ha infiammato anche il consiglio comunale di martedì sera. In realtà l’ordine del giorno prevedeva la discussione del bilancio di previsione, solitamente l’atto più importante di un Comune, ma ben presto a prendere il sopravvento è stato lo scontro aperto seguito alla decisione del Pd di sospendere per due anni il sindaco Rodolfo Bertoli e altri 13 iscritti, che alle comunali del 12 giugno si presenteranno con una lista alternativa a quella dei Dem. «L’abbiamo saputo dai giornali, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione - è sbottata in apertura di seduta Rosanna Galli, l’unica consigliera comunale sospesa presente in aula -. Sia pure dovuto, tutto questo rappresenta per le modalità di diffusione uno dei punti più bassi della campagna elettorale, arrivato oltretutto da coloro che si vantano di condurla senza attacchi personali. Ma Galli ha sollevato anche un’altra questione, che potrebbe avere dei risvolti di natura penale. «Voglio denunciare pubblicamente l’atteggiamento del Pd che, divulgando alla stampa nome e cognome dei sospesi senza peraltro darne comunicazione agli interessati, ha violato la normativa a tutela della privacy - incalza nella nota letta in consiglio comunale -: proprio perché non ne abbiamo avuto notizia, e perché la legge contempla sanzioni per la diffusione di dati sensibili, ci riserviamo di valutare ogni azione a tutela dei nostri interessi».
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