Un crollo nella notte e la “cappelletta degli svizzeri” di Mezzano, frazione di San Giuliano, va in polvere. Nelle prime ore di sabato una grave ferita è stata inferta al patrimonio artistico architettonico del Sudmilano. Il colonnato antistante l’ossario di Mezzano è crollato, per cause che restano da chiarire e comprendono sia la possibilità del cedimento strutturale sia quella della conseguenza di un incidente. O forse, addirittura, di un atto vandalico, per mettere a segno il quale però certo non può essere stato sufficiente un martello o simile. «Fino alla mezzanotte di venerdì l’ossario era intatto, perché in diversi sono transitati davanti - raccontano i pochi residenti di Mezzano, fra cui i gestori della trattoria e gli imprenditori agricoli -, alle 7 del giorno dopo le colonne e una parte del porticato erano andate in frantumi». A parte il colonnato, il resto della struttura è intatto. Nessun danno alla chiesetta di Santa Maria né alla cella che contiene le ossa che la tradizione storica e popolare attribuisce ai mercenari svizzeri caduti nella battaglia dei Giganti del settembre 1515. Una battaglia di cui si avvicina il cinquecentenario. L’ossario del resto, dopo essere stato a lungo proprietà di una famiglia di imprenditori agricoli della frazione, da alcuni anni è stato acquistato dall’Associazione svizzera Pro Marignano, che l’ha inserito fra i luoghi simbolo delle celebrazioni del 2015. L’adiacente chiesa di Santa Maria della Neve (censita già nel 1749, sull’area dell’antico cimitero della frazione) ha invece la particolarità di essere in dipendenza dalla parrocchia di San Giovanni Battista in Melegnano , anche se come luogo di culto non è più officiata da almeno vent’anni. Venerdì notte è accaduto qualcosa che attende spiegazione. L’ipotesi del cedimento in qualche misura “naturale”, sostanzialmente causato dalla mancanza di manutenzione, urta contro il fatto che l’Associazione elvetica Pro Marignano, assieme alla proprietà dell’edificio, negli ultimi anni ha condotto alcune perizie escludenti l'instabilità e il rischio di cedimenti. Quella dell’incidente (forse l’urto di un mezzo pesante) potrebbe avere un indizio nel fatto che il porticato sia crollato più avanti rispetto all’area del manufatto; ma in questo caso mancano segni di frenata sull’asfalto. Non va dimenticata inoltre un’ipotesi che chiama in causa le auto in un senso più ampio: davanti alla cappelletta transitano ogni giorno migliaia di veicoli, perché la Pedriano-Viboldone rappresenta una sorta di “variante” alla via Emilia, con l’inconveniente di non avere alcuna caratteristica per sopportare il carico di mezzi. Il dolo o atto vandalico potrebbe essere testimoniato dal fatto che una delle due colonne appaia spezzata; in questo caso però è la complessità dell’operazione a suscitare dubbi. Sabato mattina alla chiesetta di Mezzano sono arrivati gli attivisti di Italia Nostra Sud Est Milano e molti curiosi. In settimana verranno eseguite ulteriori perizie e si comincerà a restaurare l’oratorio.
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