Mortale A1, ricerche in corso

Non hanno ancora un nome i tre banditi che ieri pomeriggio hanno ucciso un automobilista sulla tangenziale di Milano mentre scappavano dai carabinieri dopo aver forzato un posto di blocco. Le ricerche continuano in tutta la provincia e si attendono i risultati dei rilievi eseguiti dalla Polizia scientifica all’interno dell’Audi A4 utilizzata dai fuggiaschi.

È possibile che le tracce di sangue e le impronte lasciate nell’abitacolo possano aiutare gli investigatori a risalire, tramite l’individuazione del dna, all’identità dei tre uomini. L’appuntato che è sopraggiunto subito dopo lo schianto ha raccontato di aver fatto in tempo a vedere uno dei tre mentre scavalcava il guardrail per allontanarsi verso Poasco: aveva la pelle scura, così come gli altri due passeggeri avvistati nell’auto poco prima che iniziasse l’inseguimento. Nonostante l’impatto terribile con la Jeep della vittima, l’architetto 48enne Paolo Alfredo Armenise, nessuno dei tre avrebbe riportato ferite gravi. Questa almeno è l’ipotesi al momento, visto che non sono stati registrati in ospedale ricoveri di pazienti dal profilo compatibile con quello dei ricercati.

Non è chiaro perché non abbiano rispettato l’alt dei carabinieri: nell’auto non c’erano armi o droga e la vettura era intestata a un prestanome noto alle forze dell’ordine, un marocchino di 46 anni che risulta proprietario di altre decine di auto. L’Audi è stata sequestrata, mentre il pm di Milano Roberta Colangelo ha aperto un’inchiesta ipotizzando il reato di morte in conseguenza di altro reato (in questo caso la resistenza).

L’incidente è avvenuto attorno alle 17 di ieri quando i tre non hanno rispettato l’ordine di accostare intimato da un carabiniere della compagnia di San Donato impegnato in un servizio di controllo di routine all’altezza di via Ripamonti. L’Audi è scappata a folle velocità, pare a oltre 170 chilometri orari (ma per determinarlo con esattezza è stata disposta una perizia cinematica), ha raggiunto l’ingresso della tangenziale e si è immessa nel traffico senza rallentare. Il guidatore non è riuscito a evitare il tamponamento della Jeep di Armenise, così forte da far capottare il grosso fuoristrada. L’architetto è morto sul colpo.

Armenise era uno dei principali promotori del Carrara Marble Weeks, la rassegna di Fiera Marmi macchine dedicata al design che si svolgerà a Carrara dal 27 giugno al 2 agosto. Domani avrebbe dovuto partecipare alla conferenza stampa di presentazione dell’evento ma l’organizzazione ha deciso di posticiparla di una settimana in segno di lutto. «Una tragedia che lascia senza parole - ha commentato stamattina il sindaco di Carrara Angelo Zubbani - perché ci mette di fronte a una casualità terribile. Paolo era impegnato nella realizzazione di Carrara Marble Weeks 2014, evento che aveva seguito fin dalla prima edizione. Nel corso degli incontri svolti per definire gli aspetti organizzativi dell’evento ho sempre potuto apprezzare, in prima persona, le intuizioni e la freschezza creativa unite alle ampie competenze di Paolo Armenise, un professionista esperto e molto apprezzato non solo a Carrara. Armenise - ha continuato il primo cittadino - oltre ad avere avuto l’idea iniziale di Carrara Marble Weeks come evento che mette al centro dell’attenzione la città e la sua storia incardinata sulla materia nobile come lui definiva il marmo, aveva saputo individuare nuovi filoni di interesse e nuovi protagonisti che hanno fatto della kermesse un appuntamento di altissimo livello».

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