
Bretella Cerca-Binasca a Melegnano: andamento lento fino all’inizio dell’estate. Se inaugurazione del cantiere sarà, dovrebbe cadere a luglio. Nella valle della Vettabbia, fra il Lambro e rocca Brivio, ben poco si muove attorno alla lunghissima striscia arancione che segna il percorso della (futura, a tutt’oggi) strada pensata per tagliare fuori l’ingorgo della via Emilia a Melegnano e mandare i camion direttamente dalla Sp40 Binasca alla 39 Cerca.
Le risposte su quello che continua a non succedere in mezzo ai campi dove il mais cresce non sono molte. Anche se a dire il vero la bretella melegnanese una tempistica strettamente scandita non l’ha mai avuta. L’unica cosa certa è che come tutte le opere connesse alla tangenziale esterna, ma che non sono direttamente autostrada, non potrà essere conclusa entro giugno 2015, la data che conta per la Tem “vera”.
Le tabelle di Tangenziale Esterna Spa considerano la variante nord melegnanese iniziata a dicembre 2013, con la perimetrazione del cantiere e gli espropri, e conclusa a febbraio 2016. In sostanza, ci si è dati tempo due anni e mezzo per tirare i 3,4 chilometri di asfalto. Secondo il sindaco di Melegnano Vito Bellomo «il progetto della interconnessione Cerca-Binasca è stato al centro di una revisione dell’opera che ha riguardato in particolare la parte ciclopedonale». La ciclopedonalità fra l’altro a questo punto ha decisamente imboccato l’opzione Sp39 Cerca. Il ponte sopra il Lambro da Colturano a rocca Brivio, quello reclamato ad inizio primavera dalle associazioni ambientaliste, pare ormai decisamente “rottamato”. La bilancia ora pende tutta per una compensazione di mobilità non veicolare affiancata alla Cerca, innestandosi sul ponte dell’Addetta fra Sarmazzano e Colturano.
La strada melegnanese da sola costa un decimo delle intere risorse stanziate per le opere non autostradali finanziate da Tangenziali Esterne, 27 milioni di euro su 300 milioni. La lunghezza complessiva sarà di 3,4 chilometri, circa otto milioni di euro a chilometro quindi. I corsi d’acqua da attraversare sono due: prima la Vettabbia poi il Lambro, quest’ultimo con un’unica campata da circa 500 metri. Un ponte completamente cambiato in sede progettuale, da calcestruzzo ad acciaio per ragioni strutturali e di resistenza idrogeologica. Proprio il cambiamento di tipologia del ponte può spiegare l’allungamento dei tempi di inizio.
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