La crisi non fermerà i cantieri di Tem, la Tangenziale est esterna di Milano. Lo assicura il presidente della Regione Roberto Formigoni, che insieme al presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e all’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo ha presentato l’accordo raggiunto nella serata di ieri a Palazzo Isimbardi, per evitare un rallentamento, se non addirittura un blocco, dei lavori. Niente stop anche per i lavori dell’autostrada Pedemontana.
«Si tratta di un risultato non scontato - ha detto il presidente Formigoni -, perché siamo in presenza di una grave crisi economica e dei mercati finanziari, che sta mutando profondamente le condizioni nelle quali erano stati presi gli impegni da diversi soggetti e le basi sulle quali erano stati sottoscritti gli accordi. Con la Provincia abbiamo condiviso ancora una volta l’opportunità di fare squadra, per garantire la realizzazione di queste due opere fondamentali per la mobilità della Lombardia e dell’Italia, garantendo al contempo la conservazione del posto di lavoro di 5.000 dipendenti».
Nell’accordo la Provincia di Milano ha confermato la sua intenzione di vendere la quota di maggioranza di Serravalle, mettendo sul mercato fino a quasi l’80 per cento del pacchetto azionario, rendendolo dunque appetibile a nuovi investitori, che possono fare gli aumenti di capitale necessari. Questo richiederà però dai 4 ai 6 mesi.
In attesa che questo passaggio venga perfezionato, i fondi necessari per proseguire i lavori della Tem verranno reperiti attraverso altre strade. In particolare, nella prossima Assemblea dei soci di Tem, prevista per il 26 settembre, si delibererà un primo aumento di capitale di 120 milioni di euro sottoscritto dai soci.
Si tratta dell’attuazione di parte degli impegni complessivi (di 580 milioni di euro) assunti dall’Assemblea nel giugno 2011, in sede di approvazione del Piano economico-finanziario.
«Questa delibera - ha spiegato l’assessore Cattaneo - consente alle banche di sottoscrivere il finanziamento ponte già autorizzato per 120 milioni, garantendo quindi alle società concessionarie un anno di operatività senza preoccupazioni, che potrebbero provocare un rallentamento dell’attività operativa».
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