Prima uscita dei “No Tem” ... a tangenziale in pista, lanciata nelle campagne del Sudmilano. Domenica 9 settembre a Casalmaiocco arriveranno tutti quelli che non credono all’autostrada, per un corteo che sfilerà nel centro abitato i cui confini sono ormai segnati dalla “cicatrice” della tangenziale. “De chì se pasa no”, è lo slogan innalzato dal comitato che da anni si oppone al serpentone di asfalto fra Parco Sud e provincia lodigiana. L’appuntamento è alle 15 della seconda domenica di settembre, con ritrovo sulla provinciale 159 Sordio-Bettola e quindi presidio lungo il tracciato dell’autostrada che si può riconoscere dalle strisce di mais tagliato, e a raccolto avvenuto dalle transenne di plastica che delimitano esattamente la larghezza della carreggiata. L’afflusso di gente previsto non è simbolico, considerando che verrà studiato un bus navetta per chi scende alla fermata S1 di San Zenone. A questo punto, oggettivamente, fermare la Tangenziale est esterna non appare più possibile in senso assoluto, perchè l’estate ha portato la comparsa dei cantieri in almeno quattro aree della zona sudmilano. A Cerro al Lambro, di fronte alla frazione Riozzo, è stato avviato lo scavo del viadotto che supererà l’ex discarica di Montebuono; dall’altra parte della “gobba” cresciuta con tutti i rifiuti della provincia di Milano sono state prese le misure per l’altro lato del ponte sopra la montagnetta. Il tracciato prosegue in mezzo ai terreni coltivati a Casalmaiocco e nella frazione Cologno, mentre fra la provinciale Rivoltana e Truccazzano si è messo in movimento il cantiere base dell’“arco Tem”, cioè dell’anello stradale di raccordo fra Tem e Brebemi. Il comitato “No Tem” tuttavia continua ad esprimere valutazioni totalmente negative sull’opera già avviata, in particolare attaccando il modo invasivo con cui la tangenziale ha fatto l’esordio nel Sudmilano.
«Il biglietto da visita dei costruttori è stato irrispettoso e prepotente, da rullo compressore arrivato in piena estate - si legge nel blog degli organizzatori del presidio - abbattendo ettari di mais quasi pronto per il raccolto». Inoltre i “No Tem” non arretrano di un millimetro dalla convinzione che la nuova infrastruttura, anche una volta ultimata, fallisca completamente le intenzioni di portare sviluppo ed alleggerire la pressione del traffico: «Le colate di cemento non ci porteranno fuori né dalla recessione del lavoro né dal caos viabilistico. L’intera Tem porterà poche centinaia di posti di lavoro, ammesso che venga completata e non vada incontro a stop dettati dall’esaurimento dei finanziamenti».
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