Si è accasciata al suolo e, nonostante i tentativi di rianimarla, se n’è andata per sempre. Prima di raggiungere l’abitazione, a pochi metri dall’oratorio, è morta così martedì Angela Gasletti, 67 anni, figura significativa per la città di Paullo, punto di riferimento della parrocchia e soprattutto di tanti giovani che sono cresciuti sotto la sua “ala protettiva”. Vedova da più di vent’anni, lascia oltre al figlio Graziano, i tanti ragazzi che ha accudito all’oratorio.
Oggi, alle 14.30, si svolgeranno le esequie, che verranno concelebrate da più sacerdoti che l’hanno conosciuta. La chiesa parrocchiale sarà gremita di paullesi, cittadini di tutte le età, come quelli che in questi giorni hanno fatto visita alla camera ardente allestita a casa Gasletti. «Per oltre 30 anni Angela è stata all’oratorio, vivace e sempre presente per tutti - racconta il coadiutore don Guglielmo Cazzulani -. Noi tutti ce la ricordiamo lì, affaccendata in mille attività: dal primo giorno della sua mancanza, abbiamo risentito del vuoto che ha lasciato. Perché lei c’era sempre e non vederla sembra incredibile. L’oratorio era forse la sua seconda casa e chi lo frequentava i suoi figli. La ricordiamo con amore e riconoscenza per quello che ha fatto. Sono rimasto colpito, in maniera particolare, dalla profonda commozione di tanti giovani. Tutti, compresi anche ragazzi difficili a detta di qualcuno, che comunque hanno voluto bene ad Angela». Alla camera ardente ciascuno ha voluto dire una parola in suo ricordo, pronto a partecipare alla preghiera per la “signora dell’oratorio”. Una donna “tuttofare”, che faceva le pulizie, serviva al bar, lavava le casacche dei piccoli sportivi. E che stava vicino ai frequentatori del centro Frassati, seguendoli nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza. «Tanti paullesi, oggi adulti, hanno fatto un pezzo della loro strada con Angela», ricorda don Guglielmo. A circa quarant’anni è cominciato quel legame forte con l’oratorio. «Forse Angela era più qui che a casa sua, tanto era l’amore per quello che faceva - racconta il coadiutore -: tutti davano quasi per scontata la sua presenza. Era una donna attiva, che aveva coltivato un reticolo affettivo fatto di amicizie sincere, proprio per la sua disponibilità. Che mai è venuta meno, fino al suo ultimo respiro». In via Milano, proprio sulla strada che porta all’oratorio, Angela si è accasciata a terra per un malore. L’hanno soccorsa i passanti, sono arrivate l’ambulanza e l’elisoccorso, ma le sue condizioni erano disperate. E il suo cuore ha smesso presto di battere: la “signora dell’oratorio” è morta all’Humanitas di Rozzano.
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