Pedopornografia in rete, parte da Peschiera una maxioperazione dei carabinieri di San Donato: in due arrestati per numerosi abusi ai danni di minorenni
L’inchiesta è partita dalla denuncia di una coppia di genitori preoccupati per il comportamento del figlio adolescente
È partita dalla denuncia di una coppia di genitori di Peschiera Borromeo, preoccupati per il comportamento del figlio adolescente, la maxioperazione Primos dei carabinieri di San Donato Milanese e della polizia postale che ha permesso di smantellare una rete per la diffusione di materiale pedopornografico.
In carcere sono finiti due uomini, uno di 39 anni italiano e uno di 26 anni di origini ecuadoriane - rispettivamente residenti in provincia di Cremona e Monza Brianza – che avrebbero adescato le loro vittime via Web. Prima è scattato l’arresto per il ventisettenne dell’Equador, R.L.L.F., rider e animatore presso un oratorio monzese (persona già gravata da pregiudizi di polizia per reati della stessa natura) e, in un secondo momento, il trentanovenne B.M., senza precedenti, impiegato presso una ditta di autotrasporti milanese. Entrambi erano in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, che in parte si scambiavano e cedevano ad altre persone. Gli sviluppi investigativi hanno consentito di scoprire una vera e propria rete di abusi in danno di numerosi minorenni di età compresa tra gli otto e i diciassette anni. In svariati episodi gli arrestati avevano adescato i minorenni facendogli credere di parlare con una loro coetanea, o con un loro coetaneo quando intuivano che dall’altra parte vi era un minore con tendenze omosessuali, così inducendoli ad inviare materiale pornografico autoprodotto.
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