Avevano addirittura creato la loro “sede distaccata della Questura a San Donato”, con tanto di gabinetto di polizia scientifica, in grado di sbrigare celermente le pratiche e far ottenere un permesso “buono” per la permanenza regolare in Italia. Una truffa bella e buona, per un giro d’affari milionario. Il nucleo di trasporto pubblico della polizia locale di Milano ha smantellato la banda dopo due anni di indagini, coronati dall’emissione di sei ordinanze di custodia cautelare in carcere per sei persone, firmate dal Gip Enrico Manzi su richiesta del Pm Ester Nocera. A capo della gang c’era una donna saronnese, A. B., 50 anni, residente a Limbiate, mentre il braccio destro era un ex carabiniere chietino residente a San Giuliano, R. L. U., 61 anni, in carcere insieme a due senegalesi di 38 e 42 anni residenti nell’hinterland di Milano, mentre altri due connazionali di 39 e 44 anni sono tuttora ricercati. Tutti indagati per falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.
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