
Un cinquantenne di Paullo, Giorgio Bombelli, molto conosciuto nella cittadina del Sudmilano dove aveva lavorato a lungo come macellaio a fianco del padre Felice, è morto annegato dopo essere caduto in un lago per la pesca sportiva a Isorella, nel Bresciano. La tragedia è avvenuta alle due e mezza di sabato durante un’affollata competizione amatoriale, ma la famiglia, sconvolta dal dramma, ha chiesto riservatezza e funerali in forma riservata. A condurre le indagini i carabinieri della stazione di Isorella e della compagnia di Desenzano del Garda, ma a quanto trapela l'uomo non aveva assunto alcolici e stava tranquillamente attendendo che una trota abboccasse quando è scivolato sul fango delle dive del lago. Una ex cava, profonda fino a sei metri. Indossava scarpe da ginnastica e un giubbottino con l’attrezzatura per la pesca. Un altro pescatore l'avrebbe sentito gridare «aiuto» e immediatamente sono scattati i soccorsi, complicati dall'oscurità. Con l’aiuto di torce elettriche Bombelli è stato riportato sulla riva da altri pescatori che si sono tuffati, e sarebbe stato estratto dal lago ancora cosciente. Anche i gestori del laghetto si sarebbero gettati in acqua per prestare i primi soccorsi.
Il “118” di Brescia ha inviato, oltre all'ambulanza di Asola, anche i carabinieri e i vigili del fuoco, che però sono stati fatti rientrare dato che l'uomo era già a riva. Sono stati effettuati numerosi tentativi di rianimazione con il defibrillatore, ma alla fine il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso, e la salma è stata portata all’ospedale di Montichiari a disposizione del pubblico ministero bresciano Silvia Bonardi. Il referto parla di sindrome da annegamento, non è chiaro se il pescatore abbia solo perso l’equilibrio o abbia avuto un mancamento, magari per la stanchezza.
Dopo la scomparsa del padre, Giorgio Bombelli aveva continuato a lavorare come macellaio, ma in uno stabilimento del Cremasco. E nel Cremasco vive anche una sua figlia. Formalmente risultava ancora residente a Paullo, in via Caprera, anche se da tempo non lo si vedeva più molto spesso in città. Il giorno dopo la tragedia il laghetto di pesca sportiva di Isorella è rimasto chiuso, anche per permettere ulteriori accertamenti, e il bacino non è protetto da parapetti, caratteristica peraltro comune a tutti gli impianti di pesca sportiva. Secondo i familiari si è trattato solo di una incredibile quanto tragica fatalità e la richiesta è di rispettare il dolore per questa improvvisa tragedia.
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