«Senza di loro mio marito sarebbe sicuramente morto. Non finirò mai di ringraziarli». Chi parla è la moglie di Andrea Parise, un uomo di 52 anni che lunedì sera ha avuto un malore in casa ed è andato in arresto cardiaco. “Loro”, invece, sono i vicini di casa, marito e moglie ex volontari della Croce bianca di Melegnano, che come “angeli” caduti dal cielo non hanno esitato ad aiutare l’uomo per strapparlo da una morte certa. «Eravamo molto spaventati, perché quell’uomo ci aveva parlato fino a cinque minuti prima, ma sapevamo cosa fare e con il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca siamo riusciti a far ripartire il battito». Ora l’uomo sta meglio. Dopo alcuni giorni in rianimazione si è svegliato dal coma ed è stato trasferito in Unità coronarica. Secondo i medici tornerà alla vita di prima.
Teatro di questa storia “a lieto fine” è Quartiano, frazione di Mulazzano. Qui, in via Ticino, ci sono delle villette a schiera e tutti si conoscono bene. Lunedì scorso, intorno alle 19, Andrea è in casa con la moglie Brunella e il figlio di 21 anni. Sta per mettersi a tavola, quando all’improvviso si sente male. «Ha iniziato ad avere una crisi, poi ha buttato indietro gli occhi ed è caduto in terra. Una cosa orribile, che non auguro nemmeno al mio peggior nemico - ricorda la moglie -. Io non sapevo cosa fare, invece mio figlio è uscito subito di casa ed è andato a chiamare i vicini, Paolo e Marzia. Se non era per loro mio marito era spacciato».
In attesa dell’ambulanza ogni minuto era prezioso e così i coniugi, Paolo Errante e Marzia Severini, hanno cominciato subito con le pratiche per la rianimazione. «Il cuore ha ripreso a battere, ma andava ancora in arresto respiratorio e così lo abbiamo supportato nella respirazione, fino a quando non sono arrivati i soccorsi, dopo 25 minuti». Il medico stava per usare il defibrillatore, ma ha visto che non ce n’era più bisogno e ha fatto i complimenti ai due volontari. «Aveva ripreso un colore normale, prima era viola. Abbiamo vissuto l’esperienza in Croce bianca e sappiamo che poche volte si riesce a salvare le persone in casi simili. Ora non vediamo l’ora di rivederlo».
Grazie a loro, l’uomo sta meglio: «È sveglio e non ha avuto danni cerebrali o motori - conclude la moglie -. Non gli è rimasto nessun ricordo di quanto accaduto, è rimasto fermo al pomeriggio. I medici hanno detto che potrà ritornare a lavorare (fa il macellaio al Superdì di viale Milano a Lodi, ndr). In questi giorni tutta la via mi è stata vicina, ho avuto tanto conforto, devo davvero ringraziare tutti».
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