Rapina-lampo alla farmacia di Riozzo di Cerro al Lambro: un giovane di circa 25 anni, descritto come italiano e senza particolari inflessioni dialettali, è entrato a passo veloce e dopo aver saltato la fila è balzato dietro il bancone, arraffando dalla cassa manciate di banconote. Poche centinaia di euro, in realtà, perché alle 10.30, orario della rapina, l’incasso era ancora ridotto. Ad attendere il malvivente un complice, a bordo di un’auto posteggiata sul lato opposto della strada provinciale 17, in direzione di Melegnano: proprio quella, secondo un anziano testimone, sarebbe stata la direzione di fuga.
L’assalto è avvenuto lunedì mattina e fa seguito alla rapina in farmacia di venerdì scorso alla Santa Barbara di San Donato Milanese: eventuali analogie tra i due reati sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di San Donato ma da come sono state descritte le azioni dei malviventi potrebbe trattarsi di persone diverse.
I due che hanno colpito a Riozzo non hanno mostrato armi: il complice è sempre rimasto in auto, e nessuno l’ha nemmeno visto in faccia, il solo rapinatore che si è presentato in farmacia ha puntato tutto sull’effetto sorpresa: durante tutta l’azione ha tenuto una mano nella tasca dei pantaloni, a far intendere che ci fosse un’arma, e quando uno dei due farmacisti gli ha chiesto «cosa stai facendo?», quello ha risposto senza esitare «stia tranquillo che non succede niente».
Oltre alla titolare e a suo padre in quel momento nella farmacia di Riozzo c’erano tre o quattro clienti. Qualcuno ha pensato di uscire dalla porta per evitare eventuali violenze del rapinatore, ma non c’è stato il tempo: solo quando il giovane, che si è messo il denaro in tasca, è uscito di corsa, farmacisti e clienti si sono messi a urlare chiedendo di avvertire le forze dell’ordine e i clienti di altri negozi della piazzetta di via della Libertà si sono fatti avanti per chiedere se tutto andasse bene. Ma nessuno ha avuto il tempo di rincorrere o di provare a bloccare il malvivente in fuga.
«Questo è un punto di passaggio - spiegano dalla farmacia -, l’ultima rapina era stata il 6 giugno scorso, in media ce ne fanno due all’anno. L’importante è che nessuno si faccia male. Siamo assicurati e, pensandoci dopo che è accaduto, forse questo rapinatore si poteva bloccare. Ma nessuno sapeva che reali intenzioni avesse, se nascondeva qualche arma in tasca o meno. E il bottino, comunque, è stato modesto».
Generalmente chi rapina farmacie agisce in modo seriale e le statistiche indicano che quasi sempre si tratta di tossicodipendenti. Ma per l’identificazione sono preziose le immagini delle telecamere: più volte infatti è capitato che al processo, mesi o anni dopo, i testimoni non fossero più certi nel riconoscere gli imputati.
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