Rave Party, la Regione chiede più controlli sul territorio
L’assessore De Corato segnala il moltiplicarsi dei raduni dopo lo stop alle discoteche, intanto il sindaco di Paullo critica la gestione del maxi raduno internazionale clandestino di Ferragosto a Spino d’Adda
«Credo che i sindaci vigilino con attenzione e costanza sul territorio di loro competenza e utilizzando strumenti e dotazioni in loro possesso. È abitudine che è indipendente dall’emergenza covid e nasce dalla consapevolezza che fenomeni con quello del rave tenutosi a Spino rappresentano, sempre e comunque, fonte di rischio e preoccupazione».
È un fronte comune che non sembra sottovalutare i rischi ma inevitabilmente segnala anche «carenze che ci sono state, nell’episodio specifico, e non da parte dei sindaci che non hanno strumenti e competenze per intervenire», quello dei sindaci che nei giorni scorsi si sono visti recapitare l’invito, da parte dell’assessorato alla sicurezza di Regione Lombardia, a garantire attenzione e monitoraggio dal momento che, viene segnalato dall’assessorato guidato da Riccardo De Corato, «chiuse le discoteche, sul territorio scatta l’allerta per il fenomeno dei rave party».
L’invito è così a sindaci e polizia locale ad effettuare «monitoraggio dell’effettuazione di rave party vista la chiusura, per ordinanza ministeriale del 16 agosto, delle discoteche». Secondo De Corato infatti «emerge che in questi giorni, sul territorio regionale, si sono riattivati, per lo più tra i giovani, dei cosiddetti rave party» che «non rispettano alcun distanziamento sociale, violando così le prescrizioni di legge, oltre che di buon senso, volte a contrastare la diffusione del coronavirus».
Da qui la richiesta a ricordare «il prezioso lavoro di monitoraggio di prefetture e questure dei messaggi social che veicolano e promuovono i rave party» ma anche la necessità di poter contare su «l’accurata conoscenza dei singoli territori e, in particolare, il preventivo controllo delle aree verdi più remote o delle aree industriali dismesse che sarà attivato dai sindaci e dalla polizia locale» cosa che, sostiene, «costituirà un ulteriore elemento di deterrenza per gli organizzatori di tali illeciti assembramenti».
Un invito, quello di De Corato, che fa seguito alle polemiche e alle segnalazioni arrivate, da parte dei sindaci dell’area pesantemente coinvolta nel mega rave di Ferragosto, e che, come spiega Federico Lorenzini, primo cittadino di Paullo, «certo non mancano di controllare il territorio», abitudine, gli fa eco Andrea Checchi, San Donato Milanese – comune in passato teatro di diversi rave – che «è indipendente dall’attuale emergenza, ma che nasce dalla consapevolezza che simili eventi rappresentano sempre fonte di preoccupazione e rischio».
«Certo – conclude poi Lorenzini – siamo ben consapevoli della pericolosità di simili eventi. Spiace però aver verificato come quello che è successo a Spino sia stato gestito probabilmente non in modo ottimale da parte di chi avrebbe dovuto evitare, per quanto possibile, che migliaia di persone subissero per giorni e notti gli effetti di quel raduno illegale».
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