San Donato si conferma di gran lunga il comune più ricco del Sudmilano, territorio che fa per altro segnare nel suo complesso una ripresa del reddito medio per contribuente che nel 2014 si è incrementato rispetto all’anno precedente in tutti i municipi dell’area.
È quanto emerge dalle comunicazioni del Ministero delle Finanze che ha raccolto e rielaborato i dati sui redditi dichiarati nel 2015 e riferiti all’anno fiscale 2014.
Il dato aggregato relativo ai 14 comuni dell’area più l’enclave di San Colombano al Lambro segnalano un reddito imponibile medio per ciascuno dei 123.304 contribuenti di 24.705 euro, abbondantemente superiore a quello della vicina provincia di Lodi, attestatosi nello stesso anno a quota 21.235. La ricchezza totale prodotta ammonta a 3 miliardi e 46 milioni di euro.
Ai vertici della classifica non è soprendente trovare San Donato Milanese che consolda la propria posizione con un reddito medio di 30.708 euro, ben 6mila oltre lo standard del territorio, con un incremento rispetto al 2013 di altri 205 euro e una ricchezza totale prodotta di oltre 713 milioni. Segue Peschiera Borromeo con 28.755 euro e 482 milioni di imponibile complessivo, mentre è significativo il “gap” con la vicina San Giuliano che si ferma a 21.317, su livelli più vicini al Lodigiano che alla restante area dell’hinterland. E in effetti, proprio San Giuliano fa registrare la media di reddito imponibile più Bassa dell’intero territorio, inferiore anche a quella di San Colombano al Lambro.
Quanto alla distribuzione della ricchezza è significativo come quasi il 30% del reddito prodotto sia attribuibile a poco più del 7% dei contribuenti. Alla fascia di imponibile compresa tra i 55 e i 75mila euro appartiene infatti il 3,7% dei dichiaranti per il 9,6% di reddito prodotto; a denunciare tra i 75 e i 120 mila euro è invece il 2,4% dei contribuenti per l’8,9% di reddito prodotto; i “paperoni“, cioè quelli con reddito superiore ai 120mila euro, sono 1.518 (l’1,2% del totale) è per le loro mani passa oltre il 10% della ricchezza totale prodotta nel territorio.
La fascia di reddito più “frequentata” (da 40.239 contribuenti pari al 33%) è quella tra i 15 e i 26mila euro, ma la ricchezza prodotta è solo un quarto, o poco più, del totale (27%).
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