Paralizzata in un letto dopo il vaccino. A raccontare la triste esperienza sono i parenti di una donna di Mulazzano colpita dalla sindrome di Guillain-Barrè. Una malattia rara che si sta studiando, anche negli ospedali di Lodi e San Donato. Lo scopo della ricerca è valutare la relazione tra la grave patologia e il vaccino anti influenzale. «Ha incominciato con la gamba gonfia - racconta Patrizia Bandiera, riferendosi alla mamma di 75 anni -, non riusciva ad appoggiarla per terra, non stava più neanche in piedi. Siamo andati al Pronto soccorso di Lodi e non sapevano bene cosa avesse. Dopo qualche giorno siamo andati a Melegnano (Vizzolo, ndr) e, inizialmente, anche qua, i medici non sapevano dirci nulla. Quando abbiamo detto che aveva fatto il vaccino e che si era sentita male subito dopo, il medico si è illuminato. Le hanno fatto l’elettromiografia e la puntura lombare, dimettendola con un sospetto di sindrome di Guillain-Barrè. Adesso è ricoverata in riabilitazione alla Maugeri». La figlia è polemica anche con la dottoressa di famiglia. «Siamo andati perché non si sentiva bene e voleva farsi misurare la pressione - spiega -. Mio papà doveva farsi vaccinare, ma mia mamma non voleva farlo. Ci siamo messi a parlare con la dottoressa. Mia mamma ha steso il braccio aspettando che le misurasse la pressione, all’improvviso ha detto: “Ahi, ma cosa mi fa?”. Adesso si trova in un letto d’ospedale».
La figlia e il marito sono disperati: «Mia mamma è testimone di Geova, era sempre in giro, non ha mai avuto problemi - commenta la donna - e adesso è lì in un letto. Dopo il vaccino, fatto a dicembre, ha incominciato a sentire male a una spalla. Pensavo che fosse per la puntura, poi non si reggeva in piedi. Non riusciva ad alzarsi da sola, continuava a cadere. È tutta un livido. Adesso abbiamo chiesto la cartella clinica. Vogliamo arrivare al punto. Mia mamma non si meritava una cosa così».
«La sindrome di Guillain-Barré - spiega il professor Giovanni Meola del centro di malattie neuromuscolari del Policlinico di San Donato - è una malattia che colpisce la radice nervosa e si sviluppa su base infiammatoria». L’ipotesi è che ci sia una connessione della sindrome con l’influenza e con il vaccino. Lo studio, in atto a Lodi e San Donato, servirà ad andare a fondo di quella che, per ora, è solo una supposizione.
«Ogni anno abbiamo 3-4 casi di questa malattia - dice il medico -. La cosa importante è effettuare una diagnosi il più velocemente possibile. La malattia può comportare una paralisi ascendente, dalle gambe ai nervi cranici. Se la diagnosi è tempestiva, però, si guarisce completamente. I sintomi comprendono il formicolio alle gambe, debolezze muscolari agli arti inferiori e superiori e difficoltà respiratorie. La diagnosi va fatta in centri neurologici attrezzati ed è fondamentale».
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