Rifiuti, piazzole sotto assedio

«Le piattaforme ecologiche di San Giuliano sono diventate terra di nessuno». La segnalazione arriva da alcuni sangiulianesi che hanno assistito a scene da Paesi poveri. Basta in effetti recarsi nei due punti di riferimento di via della Pace e di Sesto Ulteriano per incontrare personaggi che poco c’entrano con il servizio di ritiro e smaltimento rifiuti, i quali trascorrono ore ed ore ad attendere elettrodomestici, mobili e altro materiale che disfano per recuperare tutto quanto possa avere un mercato. Smontano i frigoriferi per raccogliere rame e altre componenti, mentre talvolta caricano direttamente nel proprio bagagliaio quanto scartato dai sangiulianesi. Le piattaforme sono così diventate un punto di riferimento per nomadi e per altri frequentatori assidui che praticano l’“arte di arrangiarsi”.

Improvvisati che utilizzano come banco per i propri piccoli affari i luoghi dove i cittadini portano ingombranti, ma anche elettrodomestici, tecnologia e altro materiale che non serve più. C’è quindi chi deve sbarazzarsi dei rifiuti che non possono essere gettati nella spazzatura domestica e c’è chi attende l’occasione di ricavare qualche soldo da quegli scarti, in un ingranaggio che va al di là delle regole, creando una situazione di ben scarso ordine. «È una situazione pesante - conferma l’assessore all’ecologia Gennaro Piraina -, che non siamo riusciti a risolvere nemmeno con ripetuti interventi della polizia locale, mentre gli stessi operatori del servizio quando hanno tentato di riportare un clima di ordine, in qualche caso hanno rimediato anche minacce e insulti». Aggiunge: «Stiamo effettuando una serie di approfondimenti, che riguardano ad esempio anche lo smaltimento di materiali edili, al fine di rivedere completamente il servizio in vista del nuovo appalto di igiene ambientale, che comporterà severe misure, tra cui anche una forma di selezione degli utenti all’ingresso, al fine di riservare l’accesso esclusivamente ai cittadini di San Giuliano, nonché ai commercianti e agli operatori economici, lasciando fuori chi con la piattaforma non c’entra niente». Intanto, Piraina parla di «danno anche per i conti del Comune legati al materiale sottratto allo smaltimento». La pratica, che sembra difficile anche da scoraggiare, è iniziata in sordina e si è consolidata nel tempo, con regole che vengono ignorate e utenti abitudinari o sporadici che transitano nei due indirizzi.

La soluzione? «In vista della nuova gara - conclude l’assessore - proporrò in giunta di separare la gestione delle piattaforme dallo smaltimento dei rifiuti, e di inserire a carico degli operatori un investimento in dispositivi, anche attraverso tessere magnetiche, in modo da consentire l’ingresso solo agli utenti». Insomma, il maxi bando dovrebbe portare in dote anche la soluzione per restituire alla città un servizio efficiente, con un deciso freno al furto di rifiuti.

Giulia Cerboni

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