La cronaca completa del consiglio comunale sull’edizione de “il Cittadino” di lunedì 31 ottobre
Il consiglio comunale di San Donato si trasforma in curva da stadio per l’approvazione del Piano di governo del territorio, arrivata dopo quattro convocazioni a raffica: mercoledi, giovedi, venerdi e d’urgenza domenica mattina. Nove ore in aula ieri, fino al voto che consegna al passato il piano regolatore sostituito dal nuovo strumento. Lo votano 11 del Pdl compreso il sindaco, 3 del gruppo La città domani con Dompè sindaco, uno del misto e l’outsider Giacinto Calculli dei Moderati di Centro. Contro le minoranze, 9 in aula dopo l’estenuante maratona, mentre la Lega non partecipa. Un assente giustificato nel Pdl (Cafaro) e un astenuto (Lusetti). Ma l’occhio dei presenti non è stato certo inchiodato al display con i numeri. Ben altro ha attirato l’attenzione sin dall’inizio dell’insolita seduta festiva. Urla, contestazioni, striscioni; alla fine l’intervento di polizia locale e carabinieri. E’stato necessario per tenere a bada la bollente messinscena che ha preso forma: inattesa ma fino a un certo punto. Militanti leghisti appoggiati da cittadini di Poasco e no prima aspettano fuori dal portone comunale, poi si scatenano. Urlano «dittatura, dittatura!» ai banchi di giunta, «vergogna», inalberando cartelli e fogli con scritto «Giù le mani da Poasco».