S. Donato, clima da stadio in consiglio

Il consiglio comunale di San Donato si trasforma in curva da stadio per l’approvazione del Piano di governo del territorio, arrivata dopo quattro convocazioni a raffica: mercoledi, giovedi, venerdi e d’urgenza domenica mattina. Nove ore in aula ieri, fino al voto che consegna al passato il piano regolatore sostituito dal nuovo strumento. Lo votano 11 del Pdl compreso il sindaco, 3 del gruppo La città domani con Dompè sindaco, uno del misto e l’outsider Giacinto Calculli dei Moderati di Centro. Contro le minoranze, 9 in aula dopo l’estenuante maratona, mentre la Lega non partecipa. Un assente giustificato nel Pdl (Cafaro) e un astenuto (Lusetti). Ma l’occhio dei presenti non è stato certo inchiodato al display con i numeri. Ben altro ha attirato l’attenzione sin dall’inizio dell’insolita seduta festiva. Urla, contestazioni, striscioni; alla fine l’intervento di polizia locale e carabinieri. E’stato necessario per tenere a bada la bollente messinscena che ha preso forma: inattesa ma fino a un certo punto. Militanti leghisti appoggiati da cittadini di Poasco e no prima aspettano fuori dal portone comunale, poi si scatenano. Urlano «dittatura, dittatura!» ai banchi di giunta, «vergogna», inalberando cartelli e fogli con scritto «Giù le mani da Poasco».

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