Era – secondo le accuse – il numero due di un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga. Omar Lanzillotta, condannato con rito abbreviato a vent’anni di reclusione dopo che il giudice aveva riconosciuto il reato di associazione (che comporta l’aumento di un terzo della pena), si era salvato dal carcere fingendosi tossicomane. Spacciava e “sniffava”: così era finito in una comunità di recupero. I carabinieri lo hanno arrestato a Caprile su ordine di carcerazione emesso dalla procura di Milano.Deve scontare quasi 7 anni di reclusione per traffico internazionale di droga, a cui vanno ad aggiungersi, se confermati nei successivi gradi di giudizio, i 20 anni inflitti dal tribunale di Milano.
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