In attesa della decisione del Tar circa il ricorso presentato da alcuni cittadini contro la convenzione per l’edificazione del Campus Eni il sindaco ha tracciato un quadro delle conseguenze che tale atto ha causato sui conti dell’ente.«La scelta di opporsi all’atto che rilancerà San Donato - ha dichiarato il sindaco Mario Dompè - sta generando enormi problemi economici all’ente che rischia di non rispettare il Patto di Stabilità con la conseguenze di forti limitazioni per il prossimo anno che necessariamente inciderebbero sulla capacità di erogare servizi. Attraverso la convezione eravamo riusciti a reperire le risorse necessarie per sventare questo pericolo e per garantire un futuro di grande prospettiva alla nostra città in un periodo di profonda crisi economica. La convenzione era l’asse portante nel rilancio di San Donato, la sua “sospensione” dunque mette in crisi tutti gli ambiti a essa collegati. Tra questi figura il parco sportivo, la cui sostenibilità è messa a dura prova dall’impossibilità di attuare il piano di investimenti previsti dall’accordo con Eni. La conseguente impossibilità di riqualificare gli impianti natatori ha ritardato l’effetto positivo che tale azione avrebbe avuto sulle spese energetiche degli stessi che insieme al costo del personale (che in assenza di un nostro intervento avallato anche dalla minoranza sarebbe rimasto senza lavoro) rappresenta la principale voce di uscita del bilancio del centro. In attesa che il Tar confermi la validità delle nostre scelte sbloccando la situazione e ponendo fine a uno stillicidio che giorno dopo giorno sta limitando la capacità dell’ente di dare risposte alla comunità lavoreremo con grande determinazione per contenere i disagi per i cittadini».
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