San Donato, il caso della torre Eni
La nuova Icon Tower
supererebbe i limiti
di altezza imposti dal traffico aereo: la patata bollente in consiglio
Sesto palazzo uffici: Eni torna ad accarezzare l’ipotesi di realizzare una torre che sforerebbe però i nuovi vincoli imposti dall’aeroporto di Linate. Al consiglio comunale sandonatese viene dunque chiesto di fare pressing con Enac affinché conceda una deroga alle regole. Si tratterebbe di aggiungere un piano in più all’edificio detto “Icon Tower”, già previsto nel progetto del nuovo centro direzionale, che potrebbe così essere riportato all’altezza inizialmente prevista nei documenti urbanistici. Proprio i nuovi limiti imposti dallo scalo aeroportuale, spiega la stessa azienda in una relazione, negli anni scorsi avevano richiesto «il ridisegno complessivo del centro direzionale».
Ma per la multinazionale petrolifera tale variazione significa spezzare la continuità tra i palazzi di vetro esistenti e il nuovo comparto che ha già dalla sua parte l’avvio dei cantieri per la realizzazione delle fondamenta. A questo punto la vicenda nella serata di venerdì approderà in aula istituzionale, in cui verrà chiesto alle forze che siedono in consiglio di esprimersi circa un atto di indirizzo con la richiesta ad Enac di derogare all’applicazione del vincolo. In modo tale che possa essere ripristinato il disegno originale, con la realizzazione di una “torre” di 152,60 metri, che sforerebbe di 4,75 metri l’altezza massima imposta da Linate. Nella relazione tecnica l’azienda fa presente che con un ulteriore piano la Icon tower tornerebbe all’altezza originariamente prevista nel Pii (Programma integrato di intervento) e negli indirizzi con cui era stato dato il via al concorso internazionale di idee. E comunque, viene ricordato, rimarrebbe leggermente più bassa del primo, secondo e quinto palazzo uffici, che sforano sia i vincoli precedenti, sia quelli attuali. Nella delibera che i portabandiera politici si troveranno a votare viene chiarito che «eventuali deroghe alle altezze massime degli edifici possono essere consentite in sede di rilascio ai titoli edilizi attuativi esclusivamente previo parere favorevole autonomo dell’Enac/Enav competenti e responsabili per l’individuazione e la valutazione dei rischi per i quali si richiede la deroga». Ovvero l’ultima parola spetterebbe comunque a chi di competenza. Nel frattempo la questione è già passata nella commissione comunale “paesaggio”, dove ha ottenuto parere favorevole per quanto concerne l’impatto paesistico. Si apre così una nuova parentesi sul sesto palazzo uffici. Questa volta in gioco c’è quel piano in più che trasformerebbe uno degli edifici in una torre capace di creare, sul fronte estetico, una continuità con il passato.
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