SAN DONATO Due vite distrutte sul cavalcavia per Poasco, finiscono finalmente i lavori per la messa in sicurezza

«Quando la magistratura ha tolto i sigilli abbiamo accelerato l’opera» 

Dopo un paio di anni segnati da una serie di limitazioni al traffico legate a due incidenti mortali, si è concluso il maxi intervento da 400 mila euro di messa in sicurezza delle barriere lungo il cavalcavia della strada di collegamento con Poasco. Il traffico è già tornato alla normalità e c’è solo un ultimo divieto in programma per la notte tra domani e giovedì (dalle 21 alle 5 del mattino) per lo smantellamento del cantiere.

Sono passati quasi due anni dal tragico incidente in cui nel maggio 2021 aveva perso la vita il 48 enne di Lodi Vecchio Andrea Deni che a bordo della sua vettura aveva sfondato le protezioni ed era finito sui binari dell’Alta velocità.

Per ragioni di sicurezza, in attesa di dare il via alle opere di ripristino della barriera, era stato chiuso l’accesso al raccordo della tangenziale in prossimità dello svincolo per Poasco. Dopo una lunga trafila, avevano preso quota le opere di manutenzione straordinaria, ma proprio nel corso dei lavori nell’aprile 2022 è morto uno scooterista 48enne di Milano che per tagliare i tempi aveva imboccato irregolarmente il cavalcavia dove un tratto metallico per fissare le recinzioni gli ha tagliato la gola. L’amministrazione comunale, per procedere con i lavori che si erano resi necessari, ha quindi dovuto attendere che la magistratura togliesse i sigilli.

Dopodiché a seguito della ripartenza degli interventi, per alcuni mesi è stato chiuso il tratto di uscita dalla frazione di Poasco, quindi i conducenti sono stati costretti ad imboccare la tangenziale in direzione Nord in quanto la bretella “Uscita San Donato”, che dal cavalcavia conduce al rondò dell’Autosole, era sbarrata. Anche questo provvedimento nelle scorse settimane è venuto meno e tra qualche giorno saranno eliminati tutti i manufatti di cantiere. L’assessore Massimiliano Mistretta ricorda: «Come amministrazione, non appena la magistratura ha tolto i sigilli, abbiamo cercato di accelerare il più possibile l’avvio dei lavori al fine di mitigare i disagi sopportati dai cittadini».

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