SAN DONATO Il “campus” dell’Eni
alla volata finale VIDEO
Operai al lavoro 24 ore su 24 per la realizzazione del Sesto Palazzo
Tempi slittati prima per ritardi e modifiche, poi per il lungo stop imposto dall’emergenza Covid, ma nel grande cantiere del “nuovo cuore Eni” si lavora adesso a ritmo serrato con l’obiettivo di “chiudere la partita” entro il 2021. Sono decisamente aumentati i ritmi di lavoro, infatti, per la realizzazione del “Sesto Palazzo” Eni, nuovo “campus” aziendale che, sulla carta, avrebbe dovuto vedere la luce già entro la fine di quest’anno.
Al momento però, seppure l’edificio principale sembra ormai vicino agli ultimi ritocchi, l’intera area, nella quale si lavora ormai da oltre due anni, è un immenso formicaio dove «vediamo addetti, operai e tecnici lavorare 24 ore su 24» dicono i residenti della zona che, spiegano, «ormai ci abbiamo fatto l’occhio, agli edifici che stanno sorgendo accanto ai nostri palazzi». Due anni di lavori e palazzi che ormai hanno sempre più “forma e struttura”, con la speranza, dice qualcuno «che davvero terminino in fretta, perché di notte i lavori si sentono, e talvolta creano disagi». C’è anche chi segnala che «cambia, e non poco, l’affaccio sulla città», soprattutto per chi vive ai piani alti degli edifici che si affacciano su piazzale Supercortemaggiore, ma per i più la speranza è che quello che è, di fatto, un grosso investimento non si trasformi in una «cattedrale nel deserto. Stanno costruendo un vero e proprio quartiere nel quartiere, ma altri uffici e palazzi – dice un ex dipendente, che osserva il cantiere con un misto di orgoglio e di timore – si sono svuotati. Speriamo che questo rappresenti motore di crescita e sviluppo».
Il grande cantiere, destinato a cambiare volto ad un pezzo della “città di Mattei”, rappresenta un impegno da oltre 170 milioni di euro e si sviluppa su un’area di 70mila metri quadrati, destinati a diventare nuovo cuore pulsante per la città. Tre strutture principali, edifici-icona, Icon, Landmarrk e Sky Garden disegnati da uno degli studi d’architettura più prestigiosi al mondo, lo statunitense Morphosis, saranno collegate da ponti pedonali e gallerie, unite alla nuova sede Snam, e offriranno spazi espositivi aperti al pubblico, sale convegni e locali destinati a iniziative scientifiche e culturali, ma anche una piazza arricchita da spazi verdi, percorsi pedonali e luoghi di incontro. Il nuovo campus Eni inoltre sembra rincorrere il “sogno” di collegare passato della più importante azienda energetica italiana, attraverso la scelta accurata e ben studiata di materiali e forme che ricordano il legame con la terra e le sue stratificazioni con gli storici edifici Eni, con un futuro di innovazione e slancio verso nuove prospettive.
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