San Donato: in tre anni ci saranno mille appartamenti in più
CASA E intanto un operatore privato pensa a un piano di housing sociale, anche per gli universitari, nei palazzi Saipem dismessi
La popolazione di San Donato nell’arco di poco più di tre anni potrebbe crescere di oltre 2.200 abitanti che si dovrebbero insediare nei 1.060 appartamenti che sono in fase di costruzione o che troveranno comunque sviluppo nel breve termine sulla base delle convenzioni urbanistiche già sottoscritte o previste negli scenari futuri. Nella stagione in cui il territorio ai confini con Milano sta pagando uno scotto legato alla fuga di alcune grandi aziende, guardando ai considerevoli investimenti che sono in corso nel settore immobiliare, in futuro si prospettano meno pendolari che si dirigono tutti i giorni a timbrare il cartellino e più cittadini sandonatesi. Anche se la pagina che si aprirà quando i progetti saranno al completo, in realtà è ancora tutta da osservare, dal momento che San Donato resta anche la località del Sudmilano con la più elevata speculazione immobiliare. Lo dimostra il fatto che il boom abitativo risale al 2001con 33.190 abitanti e, a distanza di oltre 20 anni, nel 2023 i residenti residenti sono scesi a 32.404 nonostante nel tempo siano sorti una serie di nuovi complessi residenziali. Se una parte di appartamenti sono vuoti, se ne aggiunge poi un’importante quota che i proprietari hanno affittato a persone provenenti da diverse parti d’Italia che hanno raggiunto l’area del milanese per lavorare, ma che hanno mantenuto la residenza nella loro città di origine.
E intanto si pensa, in parallelo, per non lasciare il tema della casa solo alle leggi di mercato, a un piano di housing sociale nel Terzo e nel Quarto Palazzo Uffici dove in passato lavoravano i circa 3mila dipendenti Saipem: si è aperta una prospettiva, che deve ancora prendere forma, per gli immobili che sono vuoti ormai da più di un anno a seguito del trasferimento della società nei nuovi edifici di Rogoredo. Un operatore nei mesi scorsi si è già fatto avanti con l’amministrazione di Francesco Squeri con una proposta che deve ancora ufficializzare e che comunque farebbe leva sulla legge regionale per la rigenerazione urbana che prevede la possibilità di procedere con un cambio di destinazione d’uso per dare un futuro agli edifici dismessi. L’ipotesi è quella di adattare i due palazzi a ospitare una residenza per universitari, a cui si sommerebbero dei mini alloggi per le brevi permanenze legate ad esempio al viavai di parenti che accompagna i pazienti del Policlinico San Donato provenenti da diverse parti d’Italia.
Il servizio completo è sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 24 settembre, e in edizione digitale https://edicoladigitale.ilcittadino.it/vnp/pageflip/swipe/lodi/20240924lodi#/20/
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