San Giuliano, a 500 anni dalla battaglia la magia dei Giganti
I Giganti sangiulianesi ripartono dall’edizione cinquecento e uno, una kermesse fra formule consolidate e nuove sperimentazioni. Quest’anno meno armi e più arti, intese come arti e mestieri, e il grazie a Pierino Esposti. Era il 1991 quando il ricercatore Pierino Esposti, allora fondatore da poco dell’Associazione culturale Zivido, ebbe l’idea di trasferire nel presente il passato utilizzando non solo il linguaggio dei libri, ma anche quello degli occhi, del vedersi passare fisicamente davanti i personaggi di cinquecento anni fa: dal giovane re vittorioso Francesco I al cardinale grande sconfitto Mattheus Schiner fino ai soldati, armigeri, monaci e damigelle. Tutto ciò, si badi bene, in un’epoca in cui di «realtà aumentata» si parlava forse alla Nasa e le stesse compagnie di rievocazione storica in Italia erano ancora agli inizi, spinte dal revival folkloristico degli anni Settanta che intendeva recuperare ciò che i Sessanta avevano cancellato. Ieri l’ideatore della solida kermesse del “ritorno” dei Giganti era assente per ragioni di salute, ma a nome di Esposti ha ritirato un riconoscimento (targa e quadro artistico) da parte dell’amministrazione comunale la moglie. Il sindaco Marco Segala e l’assessore alle politiche culturali Alessandra Magro hanno annunciato che a partire dalla prossima edizione dei Giganti, 502esimo ricordo nel tempo e ventiseiesimo corteo storico, il programma delle manifestazioni messe in campo comprenderà anche un concorso dedicato alle scuole e intitolato appunto allo storico e organizzatore culturale. La sfilata dei personaggi in costume è stata più breve che in passato, concentrandosi nell’area strettamente storica di Zivido, dalla chiesa antica di Santa Maria fino al piazzale del castello Brivio Sforza. Il Comitato cultura locale, circuito di associazioni presenti sul territorio, ha allestito tre “corner” storici con pannelli in municipio, a Zivido e presso la cascina Carlotta, sempre nella zona rurale della frazione. In particolare le visite guidate - partecipate da circa 45 persone, anche da Milano - hanno permesso di entrare in alcune sale inedite del castello. L’atmosfera di antichità è stata assicurata dalla compresenza sul ciottolato di Zivido di vari gruppi di reenacting: gli sbandieratori del Lario, la compagnia del Nibbio di Como, la Masnada della Campagna Soprana di Como e l’associazione storica Quelli del Ponte di Ravenna. Le botteghe medievali e rinascimentali hanno mostrato concretamente il significato di alcune espressioni come “battere moneta” o a far venire “i nodi al pettine”, che noi usiamo in modo simbolico, mentre viaggiando indietro cinque secoli le cose cambiano assai. Molto apprezzati anche i giochi per bambini, che in epoche remote somigliavano a rudimentali bowling con birilli da abbattere o ping pong con dischi di legno.
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