SAN GIULIANO Cani e pappagalli fanno troppo rumore: la proprietaria finisce due volte sotto processo

La 51enne era già stata assolta alla fine dello scorso anno per le stesse accuse, in parte duplicate nel nuovo procedimento

I suoi pappagalli e i suoi cani chihuahua fanno rumore e una famiglia residente in un appartamento confinante presenta numerosi esposti ai carabinieri nei suoi confronti, al punto che una donna di San Giuliano Milanese, M.S., 51 anni, nativa del Sudmilano, finisce due volte sotto processo per “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”.

La donna, alla fine dello scorso anno, era già stata assolta per fatti che secondo il difensore Maria Montini di Casalpusterlengo sono poi in parte diventati oggetto anche del secondo capo d’imputazione, che ha portato al processo tuttora in corso, destinato a concludersi all’inizio di settembre. All’udienza di ieri non si è presentato nessuno dei testimoni, non è chiaro se la proprietaria degli animali coglierà l’opportunità di presentarsi davanti al giudice per raccontare la propria versione dei fatti. I primi esposti presentati dai vicini contro l’appassionata di animali risalgono al lontano 2016, l’attuale processo si dovrà fermare ai fatti accaduti non più di cinque anni fa, dopo il 2018, dato che l’accusa è una “contravvenzione” e si prescrive nel termine breve di cinque anni.

A detta dei vicini, ogni volta che si presentavano alla porta dell’appartamento pieno di animali, la proprietaria li allontanava a male parole e anche con modalità minacciose, circostanze che però non sono state riportate nei due procedimenti penali perché ritenute non così gravi da poter determinare ulteriori contestazioni.

Secondo gli esponenti, il gracchiare dei pappagalli e soprattutto il frequente abbaiare dei chihuahua, anche a tarda ora di sera e al mattino presto, aveva reso loro la vita impossibile. E a un certo punto i vicini avevano deciso di traslocare in un altro appartamento, piuttosto lontano, dopo essersi assicurati che i loro vicini non avessero animali in casa, al massimo qualche gatto.

Forse per il motivo che la materia del contendere è cessata, i vicini non si sono presentati in udienza, anche se in precedenza erano stati diffidati con la comunicazione di data e ora e il giudice potrebbe sanzionarli per la loro assenza.

Per l’accusa la donna, in caso di condanna, rischia fino a tre mesi di arresto o a 309 euro di ammenda.

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