SAN GIULIANO Cittadini contro la movida: locali di via Sanremo chiusi dalle 21 alle 6

Per trenta giorni le attività non potranno lavorare la sera: l’ordinanza del Comune

I cittadini di via Sanremo hanno vinto la battaglia contro la movida che rovinava il loro sonno: tutti i locali collocati lungo la stessa strada nei prossimi 30 giorni dovranno chiudere i battenti alle 21 per riaprire alle 6 del mattino. Il provvedimento di carattere transitorio è stato assunto con un’ordinanza che ha appena firmato il sindaco Marco Segala al fine di dare riscontro ai 4 esposti protocollati nel 2021 dai residenti del quartiere.

In particolare i sangiulianesi in questione hanno reclamato in coro il diritto alla quiete che, stando alle testimonianze, sembra venisse messo a repentaglio dagli avventori dei locali che erano soliti fare le ore piccole. Numerose anche le singole segnalazioni che erano arrivate agli agenti della polizia locale che pertanto hanno anche effettuato un sopralluogo nella zona. E nel corso del controllo è stato accertato che nelle ore serali e notturne erano solite radunarsi numerose persone che comportavano dei disagi mettendo a dura prova la pazienza degli abitanti dei palazzi attigui.

L’assessore al commercio Alfio Catania spiega: «Come amministrazione cerchiamo di conciliare le esigenze dei commercianti con le richieste dei cittadini di avere un clima di silenzio negli orari che sono dedicati al riposo: noi siamo a favore delle attività che animano i dopo cena, dando l’opportunità ai ragazzi e ai cittadini di tutte le età trascorrere delle serate piacevoli, ma solo laddove non venga arrecato disturbo alle quiete pubblica». I problemi nel caso specifico erano legati agli schiamazzi, nonché alle auto in doppia fila e alle aggregazioni che si concentravano sui pezzi di marciapiede fuori dai locali. Dal momento quindi che nel periodo delle feste la situazione avrebbe potuto degenerare, dal municipio è arrivato lo stop alle notti agitate. La limitazione che è stata introdotta riguarda l’asporto e la somministrazione di cibo e bevande: nel caso in cui degli esercenti coinvolti dovessero violare le misure messe nero su bianco dall’ente è prevista una sanzione amministrativa da 500 euro a 5mila euro.

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