San Giuliano, compra due iPhone a rate con i dati dei dipendenti

Marocchino sotto processo in tribunale a Lodi per “sostituzione di persona”

Un autoriparatore di nazionalità marocchina di San Giuliano Milanese, R.K., 42 anni, è finito sotto processo in tribunale a Lodi per “sostituzione di persona” dopo che due collaboratori della sua officina si erano visti recapitare avvisi di procedimenti di recupero crediti per l’acquisto a rate di due costosi telefonini iPhone i cui pagamenti erano stati sospesi dopo le prime rate. In particolare, risultava che con i loro documenti, compreso il codice fiscale, erano stati attivati due contratti di telefonia mobile con Tim, abbinati alla propozione dell’acquisto degli smartfone con comode rate mensili. I due lavoratori, anche loro nordafricani, si erano rivolti ai carabinieri per segnalare l’accaduto, e le indagini, con tanto di accertamenti sul reale utilizzatore delle sim e dei codici Imei degli apparecchi, hanno portato poi la Procura di Lodi a contestare al loro datore di lavoro, che era in possesso dei documenti personali dei due, di averli usati a loro insaputa sia per attivare le linee telefoniche sia per farsi consegnare i due costosi cellulari, senza poi preoccuparsi di pagarli perché intanto il debito non sarebbe mai ricaduto su di lui.

In udienza l’accusa è stata riqualificata in truffa, che prevede una pena massima di tre anni contro il massimo di un anno per il reato originariamente contestato. Dei due “derubati dell’identità”, uno però non si è ancora presentato in tribunale a fornire la propria testimonianza. Il processo è stato rinviato all’inizio dell’anno prossimo.

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