San Giuliano, due irregolari nel negozio del barbiere: uno lavorava in nero, l’altro dormiva in cantina

Controlli della polizia locale, trovato un tunisino scappato da un centro di accoglienza

Denunciato il titolare di un negozio da parrucchiere a San Giuliano Milanese: impiegava un lavoratore irregolare sul territorio nazionale e dava ospitalità a un cittadino straniero, che era fuggito da un centro d’accoglienza. Il blitz nel suo esercizio è scattato nella giornata di martedì, grazie alle dichiarazioni fornite agli agenti dal richiedente asilo, “pizzicato” durante i consueti controlli nelle aree più frequentate della città e nella periferia sangiulianese. La pattuglia del nucleo di sicurezza urbana aveva individuato in via Toscani un gruppo di giovani particolarmente rumorosi, già segnalati da alcuni cittadini per i continui schiamazzi. Tra questi c’era anche un giovane tunisino senza documenti, che ascoltava musica ad alto volume e aveva alzato il gomito, in quanto stava bevendo alcolici all’aperto in violazione del regolamento comunale. Accompagnato in comando e fotosegnalato presso il gabinetto scientifico, è stato identificato come irregolare in Italia, in quanto risultava scappato da un centro di accoglienza del Sud Italia, con rigetto della sua richiesta di asilo. Agli agenti ha detto di trovarsi a San Giuliano e di aver trovato rifugio in un negozio di via Roma. Informazioni acquisite dagli agenti che si sono presentati subito presso l’esercizio in questione, gestito da un parrucchiere. Qui, nel piano interrato dell’immobile, gli investigatori hanno effettivamente trovato un materasso, insieme ad altri elementi tali da avvalorare la veridicità delle dichiarazioni rese dal tunisino fermato precedentemente. I controlli della polizia locale, a questo punto, sono stati estesi al personale presente e al lavoro nel negozio, individuando un cittadino egiziano, anche lui clandestino sul territorio nazionale. Per questo motivo gli agenti hanno contestato al titolare l’impiego di manodopera irregolare e lo hanno denunciato all’autorità giudiziaria.

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