San Giuliano, la lettera del boss

Una lettera aperta, inviata al Notiziario di Bollate, per dire che i giornali l’hanno diffamato, per sostenere che è stato gettato ingiusto discredito sulla sua famiglia. Così parlò Vincenzo Mandalari, per le accuse il boss, il «capolocale» di Bollate nonché uno dei personaggi di maggiore spicco della ’ndrangheta al Nord Italia, che per 192 giorni è stato latitante e si è rifugiato a San Giuliano dove è stato stanato dai carabinieri. Nella lettera, lunga due pagine e vergata a mano e firmata dallo stesso Mandalari, questi oltre a difendere la sua immagine lancia anche oscuri messaggi al sindaco di Bollate e al responsabile dell’associazione “Sos racket e usura” (che per questo ha sporto querela), che già aveva ricevuto in passato minacce dalla criminalità organizzata.

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