SAN GIULIANO Polizia locale, lascia il comandante Dongiovanni: «Un periodo che non dimenticherò»
Quattro anni segnati dal Covid: «Ho visto tanta sofferenza»
In 4 anni ha completamente riorganizzato il comando di via Giolitti, ora il comandante della polizia locale Giovanni Dongiovanni si prepara a salutare San Giuliano per prendere incarico, dal 15 dicembre, a Jesi in provincia di Ancona. La notizia della sua partenza ha rattristato sia gli agenti che hanno lavorato al suo fianco e sia molti cittadini i quali gli stanno mandando dei messaggi di stima. Del resto, la sua figura è stata un forte punto di riferimento per una serie di progetti - a partire dal controllo di vicinato fino alle iniziative per le segnalazioni in tempo reale -, nel corso dei quali Dongiovanni ha avuto modo di dialogare con comitati civici e gruppi di sangiulianesi che ora si mostrano dispiaciuti per il cambio al vertice che è ormai ufficiale.
Comandante, lei lascia un comando che ha fortemente rafforzato la propria attività, quali sono i principali progetti che ha realizzato per il territorio?
«Indubbiamente il più importante è stato il terzo turno che per 6 giorni su 7 garantisce un servizio di pronto intervento e di presidio fino a mezzanotte, a cui si è aggiunta la copertura di domenica. Inoltre ho formato dei nuclei dedicati a determinate attività, come ad esempio il commercio e l’ambiente, in particolare per il contrasto alle discariche abusive, cercando di valorizzare al massimo le attitudini dei singoli agenti con i quali ho vissuto una bellissima esperienza di crescita professionale e umana. Infine un grosso passo in avanti, che ha consentito a tutti noi di lavorare meglio, è stato condotto anche in termini di innovazione all’interno del comando».
Proprio in tema tecnologia a San Giuliano sono effettuati dei grossi investimenti, cosa è cambiato nel lavoro quotidiano degli agenti?
«È stato sostituito il parco mezzi, pertanto gli agenti utilizzano dei veicoli adeguati al lavoro che svolgono, al tempo stesso ormai da anni siamo dotati della cabina di foto-segnalamento, che evita al personale di doversi recare in questura ogni qualvolta che deve essere identificata una persona. Inoltre ho seguito l’iter per potenziare il sistema di videosorveglianza e in comando abbiamo il maxi schermo che mostra in tempo reale le riprese delle telecamere rendendo più celeri gli interventi. Altri strumenti riguardano la protezione individuale degli agenti, come ad esempio le body cam, nonché il contrasto alla velocità con le colonnine mobili che vengono collocate nei punti strategici. E l’introduzione della Ztl a Borgolombardo che sta partendo in questi giorni».
Sul piano umano cosa lascia?
«Sono arrivato qui a 36 anni e ho fatto un bel percorso. Soprattutto nell’emergenza sanitaria, in cui ho visto anche tanta sofferenza, insieme al sindaco Marco Segala, che ringrazio di cuore per la grande disponibilità che mi ha sempre mostrato, giorno per giorno abbiamo cercato di organizzare servizi innanzitutto dedicati alle fasce deboli della popolazione. È stato un periodo che non dimenticherò mai».
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