San Giuliano, lo spaccio in città adesso viene affidato ai giovani egiziani
Incensurati, con un lavoro in nero “di copertura” come fruttivendoli, le denunce non bastano a fermarli. Due arresti in due giorni
Già fermato un mese fa perché trovato in possesso di alcune dosi di cocaina, e in attesa di giudizio per quella prima accusa, un egiziano di 25 anni è stato arrestato lunedì dai carabinieri nel centro di San Giuliano perché trovato in possesso di un panetto di hascisc del peso di circa 80 grammi. L’accusa è di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. E anche di resistenza a pubblico ufficiale, perché, non appena la gazzella dell’Arma lo ha affiancato, il giovane è fuggito e poi avrebbe anche inferto calci e pugni ai militari. Si tratta del secondo egiziano formalmente incensurato trovato due volte a spacciare nel centro cittadino nel giro di pochi giorni. Domenica era toccato a un 20enne, che aveva trenta bustine di cocaina già pronte da vendere. Ed entrambi hanno raccontato che lavorano in negozi di frutta e verdura, senza però indicare quali, e che vengono pagati 1.400 - 1.500 euro al mese. In nero però, perché dalle verifiche dei carabinieri risultano tutti e due senza lavoro, senza fissa dimora e senza neppure un titolo per rimanere in Italia. Entrambi inoltre non hanno saputo indicare con certezza il loro anno di nascita e sostengono di essere arrivati circa quattro anni fa, «con un barcone». Fino alla fine dello scorso anno quasi tutti gli spacciatori al dettaglio tra strade e campi nel Sudmilano erano nativi del Marocco. Adesso le organizzazioni criminali iniziano a reclutare anche gli egiziani.
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