San Giuliano, tutti prosciolti o assolti per il caso del centro commerciale di Zivido
All’inizio del 2018 il sequestro preventivo da 17 milioni e otto avvisi di garanzia
“Il fatto non sussiste”: così il gup di Lodi Francesco Sirchia ha motivato il proscioglimento dell’ex sindaco di San Giuliano Marco Toni (Ds - Pd), che era stato indagato per corruzione perché era stato assunto tra il 2012 e il 2016 come direttore del centro commerciale che era sorto sull’ex Blue Residence di Zivido (grazie a una convenzione urbanistica formata negli ultimi mesi del suo mandato, nel 2009), degli imprenditori lecchesi Maria Nigro e Luca Mauri, imputati per corruzione, e per l’ipotesi di riciclaggio di risparmi fiscali da una falsa fatturazione, e “perché il fatto non costituisce reato” degli imprenditori Giancarlo Tama, Saverio Di Gioia e Giovanni Stucchi. Per alcune ipotesi di reato c’è stato anche il proscioglimento per prescrizione. Prescrizione anche per Roberto Corradi, dirigente dell’ufficio tecnico di San Giuliano dal 2000 al 2014, anche lui indagato per corruzione, e assoluzione per carenza di prove perché il fatto non sussiste per Cristian Stefanoni, assessore comunale ai lavori pubblici dal 2004 al 2009 che poi, come tecnico privato, si occupò del collaudo statico dell’intero centro commerciale. Nel febbraio del 2018 la guardia di finanza e la Procura di Lodi sequestrarono beni per 17 milioni di euro compreso il centro commerciale. Il Riesame aveva dopo poche settimane dissequestrato le quote dell’immobile e la sentenza odierna, che sarà motivata entro 90 giorni, ha disposto la restituzione di tutto quanto ancora in sequestro.
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