Sciopero e presidio, in duecento protestano davanti alla sede di San Donato della Metro

DALLE 10 ALLE 12 «La drastica riduzione dello smart working è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso»

«Dopo l’aumento dell’orario di lavoro, il taglio della navetta e la cancellazione del servizio mensa, la drastica riduzione dello smart working è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, siamo scesi in piazza per vedere tutelati i nostri diritti». È stato questo il filo conduttore della protesta promossa mercoledì mattina dagli impiegati della Metro Italia di San Donato, che dalle 10 alle 12 hanno organizzato uno sciopero con tanto di presidio davanti alla sede centrale della catena occupata nella vendita di prodotti all’ingrosso.

«Siamo almeno in 200, lo sciopero ha raggiunto una grande adesione - hanno sottolineato i membri della Rsu aziendale Stefano Caggiano, Cristina Tonali e Mauro Bertuzzi -. La protesta continuerà sino a quando i vertici aziendali non apriranno al confronto: la ragione è legata alla decisione di ridurre drasticamente lo smart working per quanti lavorano negli uffici amministrativi della sede centrale di San Donato, che vede la presenza complessiva di circa 400 occupati».

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