Un maxi stadio, ma anche campi da calcio previsti in un’area detta “Interello”, a cui si dovrebbe aggiungere un centro commerciale e anche un’eventuale quota di residenziale, con tanto di servizi. È l’ipotesi di realizzazione dello stadio dell’Inter nel quartiere San Francesco che nei giorni scorsi è stata al centro di un incontro della maggioranza di centrosinistra. Il sindaco Andrea Checchi con l’occasione ha illustrato a grandi linee ai portabandiera politici della sua coalizione i contenuti della bozza, tutta da valutare, proposta dai vertici della squadra di Moratti. Dopo dunque l’incontro tra i dirigenti dei nerazzurri e il primo cittadino che si è tenuto nella sede della Beneamata in dicembre, a cui è seguito un nuovo periodo di silenzio, nei piani alti del palazzo si torna a parlare del consistente investimento. Il confronto politico per il momento è avvenuto a porte chiuse e il seguito è previsto nel breve termine. Nell’arco di una decina di giorni infatti i gruppi del Pd, di Sel e della lista civica “Noi per la città”, dovranno esprimere un orientamento rispetto al piano, di fatto ancora tutto da costruire, che l’Inter ha messo sul tavolo. «Siamo ancora di fronte ad uno “schizzo” - sottolinea il sindaco -, dove in effetti è stato ipotizzata una quota di residenziale in un’area peraltro del comparto dove ci sono dei vincoli che non permettono nemmeno di costruire, ma in sostanza manca tutt’ora un disegno su cui ragionare». Spiegando i motivi per cui ha comunque deciso di chiamare a raccolta le forze politiche, Checchi prosegue: «Il nostro obiettivo a questo punto, in cui è ancora tutto da fare, è quello di pensare ad una nostra proposta da sottoporre eventualmente all’Inter, con una sintesi delle esigenze che esprimerà la politica e soprattutto dei benefici e dei servizi per la città che potrebbero sortire da un investimento del genere, sempre che gli investitori abbiano intenzione di puntare su San Donato». Se anche alla fine la scelta cadesse sul San Francesco e ci fosse margine per un accordo tra l’Inter e il centrosinistra, la scommessa per diventare realtà dovrebbe affrontare un lungo e complicato iter. Innanzitutto, dovrebbe iniziare una trattativa fra le parti, che dovrebbe tenere conto dei servizi, ma anche della viabilità, dell’impatto sul territorio, e soprattutto del ritorno in termini di vantaggi alla comunità. Dopodiché si aprirebbe un’altra parentesi di non poco conto, riguardante l’iter urbanistico, visto che andrebbe prevista una variante di destinazione d’uso insieme ad una serie di altri passaggi inseriti in una lunga staffetta. Ma prima di tutto occorre capire se alla fine Inter abbia scartato le altre alternative per puntare davvero su San Donato per realizzare il suo nuovo impianto.
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