Sudmilano, contagi in ripresa. I sindaci dicono no ad altre restrizioni

Nel fine settimana 19 nuovi casi: c’è attenzione ma nessun allarme

Al via l’ultimo mese d’estate con gli occhi puntati come da sei mesi e mezzo sul conto dei contagi, puntuale fra le cinque e le sei di sera. Anche perché nel Sudmilano l’ultimo weekend non è stato proprio carico di ottimismo: diciannove nuovi casi in tre giorni, da venerdì a domenica, contro i tredici in provincia di Lodi. Duecentotrentamila abitanti nel Lodigiano, centottantamila, più o meno, nei tredici comuni dell’area omogenea Sud est di Città metropolitana: questo il confronto demografico. Ma dai sindaci una voce compatta: «Non stiamo pensando a limitazioni della socialità oltre quelle previste dalla presidenza del consiglio». Eventi, iniziative (comprese quelle che si tenta di recuperare dal tetro lockdown, ndr), purché fatte in sicurezza non sono a rischio.

Finito agosto insomma si può continuare ad andare al parco, nelle aree cani, a fare una passeggiata. Non si potrà invece organizzare una corsa ciclistica con pubblico. «Per ora pensiamo alla scuola, al “fatidico” 14 settembre», potrebbe essere la dichiarazione collettiva datata e firmata 1 settembre 2020 dai primi cittadini dei centri più grandi. Se ci avviamo ad una stagione complicata anche fuori dalle aule, si vedrà. Melegnano è l’unica realtà ad avere di fatto normative anticovid in aggiunta a quelle nazionali: l’ordinanza di luglio sul divieto di consumo all’aperto e per asporto di bevande alcooliche, dalle 21 alle 7 tutti i giorni. Una misura per incanalare in percorsi sicuri la movida locale. Ma di divieti non ce ne sono altri in rampa di lancio: «Restano l’ordinanza anti prostituzione, che peraltro è del 2019, e questa nuova sugli alcolici - conferma Rodolfo Bertoli -Iniziative, eventi, accesso ai parchi restano come sono. Cioè possibili purché sicuri. Attualmente a Melegnano risulta, dai dati trasmessi dall’Ats un solo caso di Covid con ospedalizzazione. Probabilmente non è l’unica positività attuale, ma ci risulta essere l’unica ospedalizzazione ordinaria, riguardante una persona straniera di rientro in Italia».

Passando a Paullo il primo cittadino Federico Lorenzini, che tiene sempre a sottolineare la sua esperienza lavorativa come microbiologo specializzato in virologia, punta l’indice «sul paradosso che si verrebbe a creare se già ora andassimo in una direzione restrittiva rispetto alla socialità diffusa, nel momento in cui ci accingiamo ad inaugurare l’anno scolastico in ambienti chiusi, per quanto messi in sicurezza. Parchi chiusi o limitati e scuole aperte non ha senso. È sufficiente per adesso avere disdetto eventi di massa come la maratona di Paullo a settembre».

Paolo Bianchi di Mediglia risponde alla telefonata in diretta dalle scuole «impegnato in uno dei tanti sopralluoghi con la giunta». La circostanza offre lo spunto immediato per il commento: «Non c’è necessità di adottare altri provvedimenti. Anche perché abbiamo otto agenti di polizia municipale su un territorio tra i più grandi del Milanese, e come facciamo a controllare tutto assieme? Procediamo per passi. Se sarà necessario stringere le maglie su altri settori, lo faremo nel quadro, per quanto confuso, indicato dal governo».

Passando a Peschiera Borromeo la prima cittadina Caterina Molinari riferisce di «cinque nuovi contagi in tutta settimana scorsa: non è un dato che induca a decisioni locali diverse dal quadro nazionale».

A San Giuliano il collega Marco Segala chiarisce di «guardare come vanno le cose di settimana in settimana e poi decidere, assieme all’amministrazione. Di sette giorni in sette giorni valutiamo se basta quel che si sta facendo. Settimana scorsa, l’ultima di agosto, a San Giuliano c’è stato un solo tampone positivo ulteriore».

Chiude Andrea Checchi da San Donato: «Abbiamo due persone in ospedale con diagnosi da Covid-19. Non è un quadro fuori controllo. A San Donato abbiamo fatto molta campagna informativa sull’uso precauzionale della mascherina anche all’aperto, questo sì».

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