Non solo è stata confermata la cava tra Paullo e Tribiano, bocciando la richiesta del Comune di “spostare” in altro luogo il polo estrattivo, ma nella cittadina sudmilanese nascerà anche un sito di stoccaggio e trattamento degli inerti. Inoltre tra Lanzano e il cimitero di Cassino d’Alberi prenderà forma l’area di deposito dei macchinari e i container per gli operai. Questo è insomma lo scenario, apocalittico per alcuni come i No Tem, che attende questa fetta di territorio. Il Comune di Paullo ha presentato sotto forma di osservazione la sua protesta formale. Ha chiesto, almeno, di spostare la “buca” territoriale in altro loco. Ma la cava, che è di riserva, rimane localizzata lì dov’era stata prevista.
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