Il rapinatore seriale delle farmacie ieri ha colpito tre volte, concludendo la giornata con un bottino complessivo di 2500 euro. Due colpi a distanza di cinque minuti l’uno dall’altro nel corso della mattinata hanno gettato nel panico il personale delle farmacie comunali di San Giuliano. Mentre nel pomeriggio gli stessi attimi di angoscia sono toccati ai colleghi della farmacia di piazza Tevere a San Donato. L’ignoto rapinatore - che con lo stesso metodo è già entrato in azione sette volte -, intorno alle 11.10 ha iniziato la “staffetta” dal negozio di via San Remo, dove, puntando la pistola contro i farmacisti, si è fatto consegnare l’incasso e il fondo cassa che viene utilizzato per dare i resti. A distanza di circa cinque minuti ha fatto capolino nella farmacia di via Cavalcanti, seminando altra paura tra il personale che lo ha visto entrare, impugnando la pistola. Ha così messo a segno la seconda rapina della giornata, a cui è seguita quella successiva, dopo poche ore. In base alle descrizioni indossava un casco che gli copriva parzialmente il volto e al personale è sembrato lo stesso uomo che aveva fatto tappa, sempre con arma da fuoco alla mano, presso la rivendita di medicinali di via San Remo una decina di giorni fa, quando, una volta messe le mani sui soldi, si era defilato con le banconote a bordo di un motorino. Dalle poche parole che ha detto pare sia italiano e le testimonianze parlerebbero di un uomo sui 45 anni di età. Anche ieri mattina si è mosso a bordo di uno scooter, con cui ha coperto nel raggio di pochi minuti il breve tragitto che divide i due negozi di farmaci gestiti dall’Azienda speciale Asf collocati nel centro città. L’identica tattica l’ha utilizzata per la comunale di piazza Tevere, che sorge a San Donato, lungo la via Emilia. Pare che prima di agire attenda che i locali siano semi vuoti, evitando di dover gestire situazioni più complesse, con spazi affollati di clienti impauriti da dover gestire. I carabinieri a questo punto hanno intenzione di organizzare un incontro con i rappresentanti della categoria, chiedendo loro di adottare una strategia comune, vista l’estrema difficoltà a tenere sotto costante controllo le insegne che corredano praticamente ogni quartiere dei comuni del Sudmilano. Gli uomini dell’Arma, attraverso il “porta a porta”, stanno dunque consigliando di dotare i negozi di un impianto di videosorveglianza, ma anche di tenere le porte chiuse e di aprirle solo su richiesta del cliente, nonché di avvertire il prima possibile le forze dell’ordine. I suggerimenti hanno già dato buoni frutti a Peschiera Borromeo. Quando infatti il personale della comunale numero 2, avendolo riconosciuto per il casco, non l’ha fatto entrare, lui è fuggito a mani vuote.
© RIPRODUZIONE RISERVATA