La strada come luogo di tutti, oltre a piazze e parchi che invitino alla socialità. Non si può dire che il corposo piano di riqualificazione dell’urbanistica di Certosa non punti in alto. L’obiettivo di «rendere il quartiere bello ed elegante», nelle parole del vicesindaco Simona Rullo, poggia le sue basi su uno stanziamento di oltre un milione di euro. Un’anteprima della nuova Certosa, nelle linee guida stilate dal municipio, è stata mostrata durante un’assemblea pubblica nel salone della parrocchia Maria Ausiliatrice. Prende così il via un percorso di condivisione che porterà a un vero e proprio «ribaltamento» del quartiere. «Restituire Certosa agli abitanti di Certosa»: questa, nell’intervento del sindaco Andrea Checchi, la stella polare del ridisegno del fazzoletto di città a ridosso della ferrovia. Il primo obiettivo è infatti l’eliminazione del traffico d’attraversamento: un nuovo sistema di sensi unici vuole mirare a scoraggiare il serpentone di auto che, all’ora di punta, percorre il quartiere per bypassare le code sulla via Emilia. Il pacchetto di misure ipotizzate prevede l’utilizzo di via Adda solo in direzione via Emilia, la conversione di via Volturno al senso di marcia in direzione Certosa e l’eliminazione del tratto di via Ticino che spezza l’area verde di via Olona. Dove, nelle intenzioni dell’esecutivo, presente al completo e accompagnato da Giovanni Biolzi e Ivan Cavenaghi dell’ufficio tecnico, prenderebbe corpo un parco compatto di 12mila metri quadri, inglobando anche il parcheggio ex-Pirelli. Lo stesso, è stato annunciato, entrerà nelle disponibilità del comune. Ma la rivoluzione della viabilità, oltre a quella dei sensi unici, parla anche la lingua della lentezza: Certosa si avvia a diventare il primo quartiere con “aree 30” (limite a 30 km/h). Ecco che «in questo modo la strada diventa un luogo di tutti, non solo delle auto ma anche dei pedoni e dei ciclisti», ha affermato Rullo, delegata all’urbanistica. Dovrà essere uno spazio per la collettività anche la nuova piazza Tevere, la cui bozza prevede un ridisegno generale dell’area d’ingresso al quartiere. La piazza verrebbe infatti spostata di qualche decina di metri e accorpata così all’area di fronte ai negozi (sull’angolo a sud della rotonda). L’ingresso a Certosa avverrebbe su una via Piave che si inserirebbe nel quartiere aggirando la piazza con una leggera curva: un modo per far capire agli automobilisti di passaggio che la velocità di crociera va modificata al ribasso. Sulla base di questo parterre di proposte si aprirà, secondo quanto affermato dall’assessore alla partecipazione Gianfranco Ginelli, un percorso di coinvolgimento della cittadinanza. Più d’uno, sull’ottantina di presenti, ha storto il naso, perplesso di fronte alle novità. L’intervento di don Dario dell’Incarnazione, in chiusura, ha messo (quasi) tutti d’accordo: «Se quel che c’era prima portava degrado, non bisogna avere paura di cambiare. Il bello è importante, è legato al buono: aiuta a vivere lo spazio con meno stress e più amore».
Non si può dire che il corposo piano di riqualificazione dell’urbanistica di Certosa non punti in alto. L’obiettivo di «rendere il quartiere bello ed elegante», nelle parole del vicesindaco Simona Rullo, poggia le sue basi su uno stanziamento di oltre un milione di euro
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